Roma, 9 ott – “Le donne trovano nelle cooperative l’habitat ideale per trasformare le idee in impresa, conciliare vita e lavoro e realizzare la piena emancipazione socioeconomica. Nelle nostre cooperative è donna il 61% degli occupati, il 40,5% dei soci e la governance raggiunge il 25,6%. Tutto questo in un Paese che non coniuga al meglio il binomio donne – lavoro, tant’è che l’Italia, insieme alla Grecia, ha il peggiore tasso di occupazione femminile nella Ue (non supera il 50%). Gli incarichi familiari, nell’assistenza di anziani e minori, in assenza di un adeguato sistema di welfare, appaiono come uno dei principali fattori discriminanti, così come emerge dai dati Istat”. Confcooperative, attraverso le parole del presidente Maurizio Gardini, fa così il quadro del mondo delle cooperative e della rappresentanza femminile al suo interno intervenendo a “Innovazione è Cooperazione al Femminile” organizzato e promosso dalla Commissione Dirigenti Cooperatrici di Confcooperative.
La cooperazione al femminile rappresenta uno dei principali tratti distintivi del sistema Confcooperative, dove è rosa più di una cooperativa su tre, il 34,3% delle 18.500 cooperative, l’11% in più della media nazionale del movimento cooperativo. Il modello cooperativo, per sua natura inclusivo e coeso, può essere preso ad esempio nella valorizzazione dello straordinario capitale sociale, culturale e di competenze rappresentato dalle donne.
Tra gli occupati di Confcooperative (525.000) le donne sono il 60,7% del totale. Nelle cooperative sociali raggiungono il 71,1%, in quella sanitaria il 68,7%, seguono la cooperazione di consumo e utenza con il 58,2%, la produzione lavoro e servizi con il 52,1%, cultura turismo e sport con il 43,8, l’habitat con il 40,9%, l’agroalimentare con il 39% chiude la pesca con il 19,8%. L’occupazione femminile è direttamente proporzionale alla dimensione d’impresa: 64,6% nelle grandi cooperative, 60,3% nelle medie, il 54,4% nelle piccole.
Tra i soci di Confcooperative, (3,2 milioni), le donne sono il 40,5%. A guidare la graduatoria le cooperative sociali con il 64,7% dei soci, segue la sanità con il 48,6%, consumo e utenza con il 45,7%, lavoro e servizi con il 44,2%, l’agroalimentare con il 24%, chiude la pesca con il 12,9%. Con il crescere della dimensione di impresa, aumenta la presenza di donne tra i soci: nelle grandi il 54,4%, il 45,8% nelle medie e il 35,6% nelle piccole.
Rappresentano un modello di pari opportunità nel panorama delle imprese italiane: il 25,6% delle cooperative aderenti a Confcooperative ha una donna al vertice. Una percentuale superiore di circa 10 punti rispetto alle società di persone e capitale (srl, spa, snc, etc). Le Isole con il 33,5% e il Sud con il 30,8% sono i territori dove le cooperative presentano il dato più alto. Al Centro il 26,3%, mentre scende nel Nord Ovest al 22,8% e scivola nel Nord Est al 19,3%.