Milano, 10 ott – L’Accademia Svedese ha annunciato di aver assegnato il premio Nobel per la letteratura 2018 alla scrittrice polacca Olga Tokarczuk e il riconoscimento per il 2019 all’austriaco Peter Handke. Lo scorso anno il premio non era stato attribuito a seguito di un grave scandalo sessuale che aveva offuscato la reputazione dell’istituzione, ora tornata in attività dopo una profonda rivisitazione della sua composizione e delle sue regole.
La motivazione del premio per l’autrice polacca recita “per un’immaginazione narrativa che con passione enciclopedica rappresenta l’attraversamento dei confini come forma di vita”. Tokarczuk è nata nel 1962 a Sulechów in Polonia e oggi vive a Wroclaw. Ha iniziato la sua carriera di autrice nel 1993 con “Podróz ludzi Ksiegi” (Il viaggio del libro-popolo). Ma la svolta è arrivata con il terzo romanzo “Prawiek i inne czasy” del 1996 (tradotto in italiano da e/o con il titolo Dio, il tempo, gli uomini e gli angeli, da nottetempo con Nella quiete del tempo) che è diventato un grande successo. Secondo l’Accademia il capolavoro di Tokarczuk è il romanzo storico “Ksiegi Jakubowe” del 2014 (“I libri di Jakob”, non ancora edito in italiano) “In questo lavoro ha mostrato la suprema capacità del romanzo di rappresentare una caso quasi al di là della comprensione umana”.
Peter Handke, vincitore del premio 2019, è un autore notissimo, nato nel 1942 nel villaggio di Griffen, in Carinzia, nello stesso luogo dove è nata la madre Maria, di etnia slovena. Il suo romanzo d’esordio “Die Hornissen” (I calabroni) è stato pubblicato nel 1966. Insieme alla piece teatrale “Publikumsbeschimpfung” (Insulti al pubblico) gli ha dato notorietà. “Più di mezzo secolo dopo e dopo un gran numero di opere in generi diversi, il vincitore del Nobel 2019 Peter Handke si è dimostrato uno degli scrittori più influenti in Europa nel secondo dopoguerra” scrive l’Accademia. “L’arte peculiare di Peter Handke è la sua straordinaria attenzione ai paesaggi e alla presenza materiale del mondo, che ha fatto del cinema e della pittura due delle sue maggiori fonti d’ispirazione”.