Roma 15 ott – L’Inghilterra è disposta a fare concessioni ai suoi piani per la frontiera con l’Irlanda del Nord dopo la Brexit, ma rimane “un grosso divario” sugli accordi doganali. È quanto è stato spiegato agli ambasciatori dell’Unione Europea. In un briefing sui negoziati del fine settimana tra Gran Bretagna e Bruxelles, il capo negoziatore dell’Ue Michel Barnier ha definito inaccettabili i piani di Londra sulla localizzazione delle merci. In precedenza, Boris Johnson ha spiegato al suo governo che è ancora necessario un “lavoro significativo”. Nel frattempo, i team negoziali del Regno Unito e dell’Ue dovrebbero incontrarsi nuovamente a Bruxelles oggi, perché gli sforzi continuano per raggiungere un accordo prima del vertice di giovedì e venerdì.
Il governo sostiene che, se riuscirà a raggiungere un accordo in occasione del vertice, introdurrà una proposta di legge sull’accordo di recesso che sarà votata sabato prossimo in una sessione parlamentare speciale. È vista come l’ultima possibilità per farlo prima che avvenga la Brexit, alle 23 GMT del 31 ottobre. “La priorità del mio governo è sempre stata quella di garantire l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea il 31 ottobre”.
Ed è iniziato con l’inevitabile accenno alla Brexit il “Queen’s Speech”, il Discorso della Regina, nel quale Elisabetta II enuncia il programma del governo conservatore di Boris Johnson davanti alle camere riunite. “Il mio governo intende lavorare a una nuova partnership con l’Unione europea, basata sul libero scambio su una cooperazione amichevole”, ha proseguito la sovrana britannica, aggiungendo che i ministri lavoreranno a nuove norme su pesca, agricoltura e commercio “cogliendo le opportunità che sorgeranno all’uscita dalla Ue”.
Il governo britannico resta impegnato a garantire il diritto dei cittadini europei che vivono in Gran Bretagna a restare nel Paese dopo la Brexit. Lo ha detto la regina Elisabetta II nel discorso solenne al Parlamento durante il quale ha enunciato il programma del governo di Johnson. “Il mio governo resta impegnato a garantire ai cittadini europei che risiedono in Gran Bretagna, che hanno costruito le loro vite qui e hanno contribuito tanto al Paese, il diritto di restare”. Una nuova legge sull’immigrazione “getterà le basi di un sistema di immigrazione equo, moderno e globale” ha specificato.