Washington, 18 ott – Le banche italiane hanno compiuto grandi progressi nel ripulire i bilanci dai crediti in sofferenza, frutto della passata crisi internazionale. Ma gli istituti tricolori più piccoli “hanno più difficoltà a pulire i bilanci”. E, oltre ad andare di più sul mercato sarebbero utili nuove aggregazioni. E’ l’opinione del governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco che, intervenendo a Washington, a latere degli incontri annuali del Fmi, a un incontro organizzato dall’Institute of International Finance (Iif), ha fatto il punto sullo stato di salute del sistema creditizio italiano.
“Quali sono le banche che ci preoccupano di più? Innanzitutto – ha premesso il Governatore, che si rivolgeva a un pubblico internazionale -l’Italia ha 12 banche “significative”, relativamente grandi. Poi, al netto delle banche di credito cooperativo, che sono state raggruppate in 2 gruppi, che sono anch’esse significative e che saranno gestite insieme, abbiamo circa 120 banche. Di queste una larga parte sono banche molto piccole, con attivi al di sotto di 1-1,5 miliardi di euro. Queste banche – sottolinea il Governatore – hanno più difficoltà a pulire i loro bilanci: probabilmente dovrebbero provare ad andare di più sul mercato e dovrebbero essere assistite se non fossero in grado”.
Secondo il numero uno di Bankitalia “Alla fine guardando le banche non ci sono problemi se questo processo è fatto in modo ordinato. In questo caso stiamo cercando modalità ordinate e anche ad aggregazioni e consolidamento che dovrebbe esserci ancora. Non solo queste (piccole, ndr) banche ma anche le più grandi devono impegnarsi di più nel pulire i bilanci. Ma ora sono in forma migliore e anche i rendimenti sono più vicini alla normalità”. Non solo. Secondo Visco le banche italiane “devono anche impegnarsi nella riduzione dei costi investendo in tecnologia. Ci sono alcuni miglioramenti ma non abbastanza nell’affrontare il cambiamento tecnologico e i servizi ad alto valore aggiunto sono indietro”.