Roma, 21 ott – Dal 14 settembre è operativa in Italia la seconda direttiva europea sui servizi di pagamento, la cosiddetta PSD2, che introduce una serie di novità con l’obiettivo di promuovere un mercato dei pagamenti ancora più innovativo, concorrenziale e sicuro per i cittadini. In particolare, questo aggiornamento della direttiva interviene per rafforzare ulteriormente il processo di autenticazione e i fattori di sicurezza indispensabili per accedere al conto corrente e disporre transazioni online.
Per spiegare ai clienti delle banche cosa siano l'”autenticazione forte” (Strong Customer Authentication – SCA) e come cambiano i pagamenti online, proprio in queste settimane i token tradizionali stanno lasciando spazio a strumenti tecnicamente in grado di assicurare il rispetto delle nuove regole, l’Abi insieme a diciassette associazioni dei consumatori ha messo a punto una breve guida alle ultime novità.
L’infografica, recita un comunicato, già a disposizione di tutte le banche grazie alla lettera circolare inviata dall’Associazione bancaria, è ora disponibile anche online sui siti dell’Abi e di Acu, Adiconsum, Adoc, Altroconsumo, Asso-Consum, Assoutenti, Casa del Consumatore, Cittadinanzattiva, Codacons, Confconsumatori, Centro Tutela Consumatori Utenti, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, U.Di.Con, Unc.
Il primo capitolo affrontato riguarda l’autenticazione forte. Con la PSD2 viene introdotto un sistema di autenticazione ancora più sicuro: per accedere al proprio conto online o disporre un pagamento con bonifico o carta il titolare del conto deve utilizzare almeno due tra i seguenti tre fattori di sicurezza: il primo è “conoscenza” cioè qualcosa che solo l’utente conosce, ad esempio la password o il Pin; il secondo è il “possesso”, cioè qualcosa che solo l’utente possiede, ad esempio uno smartphone o una chiavetta/token; il terzo è “inerenza” cioè qualcosa che contraddistingue l’utente, ad esempio la sua impronta digitale o altri dati biometrici.
Per i pagamenti online, disposti via internet o mobile, a questi fattori si aggiunge anche un ulteriore elemento, ossia un codice unico che a ogni operazione collega il relativo importo e il beneficiario. Ogni banca fornisce alla propria clientela indicazioni su quali fattori di sicurezza utilizzare. Dal canto loro, i clienti hanno il compito di custodire con cura gli strumenti di pagamento, così come il proprio cellulare e qualsiasi altro mezzo utilizzato per fare le operazioni.
Solo i pagamenti di piccolo importo, prosegue la guida di Abi e Assocunsumatori, come quelli ricorrenti o destinati a beneficiari di fiducia indicati dall’utente e i pagamenti di parcheggi e trasporti non rientrano nelle nuove regole della PSD2. Per questi, infatti, è sufficiente l’utilizzo di un solo fattore di sicurezza. Mentre sul fronte dell’accesso al conto e dei pagamenti online le novità sono già operative, per gli acquisti sul web fatti con carta la direttiva prevede un passaggio graduale alle nuove regole di sicurezza.
La PSD2 regolamenta poi nuovi servizi di pagamento utili a chi opera e acquista tramite internet. I titolari dei conti online, infatti, possono dare a banche o istituti di pagamento – autorizzati dalla Banca d’Italia o da altra Autorità europea competente – il consenso ad accedere al proprio conto tramite canali dedicati per acquisire informazioni su saldo, movimenti e rendiconti, per gestire alcuni servizi per conto dei titolari.
In particolare, la direttiva prevede che banche o istituti di pagamento, se espressamente autorizzati dai titolari dei conti, possano offrire: “servizi dispositivi”, cioè l’avvio di pagamenti online per conto degli utenti. “Servizi informativi”, che forniscono informazioni aggregate di uno o più conti online, anche tenuti presso banche diverse e consentono all’utente di avere una situazione finanziaria aggiornata in un unico ambiente (ad esempio una App). Infine, “servizi di conferma disponibilità di fondi”, nel caso in cui l’utente abbia una carta di debito emessa da un istituto diverso da quello presso il quale ha il conto.
Prima di consentire l’accesso ai propri dati, è molto importante prestare la massima attenzione e avere ben chiaro per quali servizi e per quali dati si rilascia l’autorizzazione. La banca presso cui si ha il conto, infatti, non può fare alcuna verifica a riguardo.
Una ulteriore novità introdotta dalla PSD2 è il rimborso dei pagamenti non autorizzati, ad esempio quelli riferibili a strumenti smarriti o rubati, entro il giorno lavorativo successivo alla notifica del cliente. Questo, conclude la guida, vale anche nel caso in cui l’operazione sia eseguita tramite un istituto diverso dal proprio. Sempre riguardo alle operazioni non autorizzate la franchigia massima a carico dell’utente si riduce, passando da 150 a 50 euro.