Roma, 21 ott – Più di tre nubifragi al giorno dall’inizio dell’autunno con tempeste di pioggia, vento e grandine lungo la Penisola, il 18% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. E’ quanto emerge da un’elaborazione di Coldiretti su dati ESWD in relazione all’ultima ondata di maltempo che sta colpendo il nord Italia fra la Lombardia e la Liguria con bombe d’acqua, fulmini, esondazioni, allagamenti, alberi caduti e frane.
La nuova perturbazione – sottolinea la Coldiretti – si abbatte sulle regioni fragili della penisola con la Liguria che ha ben il 100% dei comuni con parte del territorio a rischio idrogeologico mentre la Lombardia è all’84,4%, in una situazione in cui a livello nazionale ci sono ben 7275 comuni a rischio.
E mentre il nord è sotto i nubifragi con temperature crollate di diversi gradi rispetto a solo una settimana fa, al sud il caldo record e la mancanza di precipitazioni ha fatto scattare l’allarme siccità fuori stagione secondo il monitoraggio della Coldiretti che evidenzia una Italia divisa in due con le anomalie di un pazzo autunno che si classifica nella top ten dei più bollenti dal 1800 con una temperature di 1,27 gradi superiore la media di riferimento sulla base dei dati ISAC CNR di settembre.
In Puglia – sottolinea la Coldiretti – è addirittura scattata l’emergenza siccità e gli agricoltori sono stati costretti all’irrigazione di soccorso per salvare le coltivazioni in sofferenza, dagli ortaggi agli oliveti fino al foraggio, con gravi ritardi delle semine e un insostenibile aggravio dei costi. I pozzi – precisa la Coldiretti – stanno lavorando a pieno regime, come a luglio, per irrigare campi di cime di rapa, broccoli, cicoria, cavolfiori, carciofi, mentre si sta anticipando la raccolta per scongiurare la perdita dei prodotti, ad iniziare dai carciofi brindisini, per la prima volta già pronti ad ottobre.
Le dighe lucane che dissetano il sud per la mancanza di pioggia sono – continua la Coldiretti – su livelli da minimo storico del periodo con i sei invasi operativi della regione raccolgono appena 200 milioni di metri cubi d’acqua, circa 105 in meno dello scorso anno mentre rispetto alla massima capacità di raccolta, negli invasi lucani mancano oltre 530 milioni di metri cubi d’acqua.
Sono gli effetti dei cambiamenti climatici con l’eccezionalità degli eventi atmosferici che è ormai diventata la norma anche in Italia tanto che siamo di fronte ad una evidente tendenza alla tropicalizzazione che – conclude la Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di eventi violenti con sfasamenti stagionali e territoriali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo.