Roma, 21 ott – L’Unione Europea necessita di circa 180 miliardi di euro all’anno di investimenti aggiuntivi nei campi di efficienza energetica ed energia rinnovabile per ridurre le emissioni di carbonio del 40% entro il 2030. Ulteriori fondi servirebbero per raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050.
Alcuni investimenti in progetti climatici e ambientali provengono dai fondi dell’Unione europea. Ad esempio, circa il dei 165,8 miliardi (budget del 2019) è stato investito per contrastare il cambiamento climatico. Il Parlamento Europeo intende portare tale quota al 30%.
Il denaro pubblico non è sufficiente per coprire gli investimenti necessari, per cui l’Unione europea sta lavorando per attrarre investimenti privati. Sono stati già mobilitati miliardi attraverso i prestiti del Fondo europeo per gli investimenti strategici e della Banca Europea per gli Investimenti (BEI) e le quote di denaro assegnate a progetti climatici sono destinate ad aumentare.
Il ruolo della BEI nel finanziare è cresciuto. A luglio, nel suo discorso in Parlamento, la futura presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha dichiarato che avrebbe proposto di aumentarlo ulteriormente trasformando parti della Banca europea degli investimenti nella Banca europea del clima. Il cosiddetto ‘inverdimento’ della Banca europea degli investimenti verrà discusso nella seduta plenaria di mercoledì 9 ottobre.
Il Parlamento e il Consiglio stanno discutendo nuove regole sugli investimenti sostenibili che servirebbero da guida per investitori, aziende e decisori politici sulle attività economiche sui cosiddetti investimenti “verdi”.