Roma, 24 ott – Nel 2018 l’87,1% delle famiglie effettua con regolarità la raccolta differenziata della plastica (39,7% nel 1998), il 71,3% dell’alluminio (27,8%), l’86,6% della carta (46,9%) e l’85,9% del vetro (52,6%). E’ quanto emerge dal report Istat “Raccolta differenziata dei rifiuti: comportamenti e soddisfazione dei cittadini e politiche nelle città, anni 2017-2018”.
Nel 2017, la quantità di rifiuti urbani raccolti in Italia è stata pari a 488,7 kg per abitante , l’1,6% in meno rispetto al 2016, con una tendenza alla flessione in tutte le ripartizioni.
La percentuale di raccolta differenziata rispetto al totale dei rifiuti urbani raggiunge il 55,5% (3,0 punti percentuali in più del 2016).
I maggiori quantitativi di rifiuti urbani pro capite sono prodotti nel Nord-est (541,5 kg per abitante) e nel Centro (537,7). Minore è la produzione di rifiuti nel Nord-ovest (475,3 kg per abitante), nelle Isole (451,6) e nel Sud (435,7). Pur mostrando il più alto livello di rifiuti urbani prodotti, il Nord-est raggiunge la percentuale maggiore di raccolta differenziata, pari al 68,3% (rispettando l’obiettivo del 65% previsto dalla normativa) , in aumento di 1,6 punti percentuali rispetto al 2016.
Nel Nord-ovest il livello di raccolta differenziata risulta inferiore (64,5%), ma aumenta di 2,2 punti percentuali rispetto all’anno precedente ed è prossimo al raggiungimento dell’obiettivo del 65%. Molto al di sotto, invece, risultano il Centro, il Sud e le Isole (51,8%, 47,0% e 31,6%), anche se in crescita rispetto al 2016 (+3,2, +3,7 e +5,5 punti).
Nell’Italia insulare si evidenzia la bassa performance della Sicilia (21,7%), nonostante l’aumento di 6,3 punti percentuali sul 2016 mentre in Sardegna si raggiunge il 63,1% di raccolta differenziata. Come emerge dal confronto tra il livello di produzione dei rifiuti e la percentuale di raccolta differenziata, non sempre a livelli elevati del primo corrispondono le quote maggiori della seconda e viceversa.
Le regioni con maggiore produzione di rifiuti urbani sono l’Emilia-Romagna (642,2 kg per abitante) e la Toscana (600,0), ma la prima li raccoglie in modo differenziato per il 63,8;%, segue distanziata la seconda con il 53,9%. Molise e Basilicata registrano invece i livelli più bassi (rispettivamente 377,0 e 345,2 kg per abitante) a cui corrispondono quote altrettanto basse di raccolta differenziata (30,7% e 45,3%). La produzione di rifiuti urbani aumenta a Bolzano e in Valle D’Aosta, Friuli-Venezia Giulia, Marche e Piemonte.
La raccolta differenziata dei rifiuti urbani risulta in crescita in tutte le regioni, fatta eccezione per il Friuli-Venezia Giulia (-1,6 punti percentuali) che, tuttavia, ha superato l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata raggiungendo livelli di produzione totale dei rifiuti urbani inferiori o prossimi alla media Italia. Al primo posto figura la provincia autonoma di Trento, con 74,6% di raccolta differenziata; al secondo posto si posiziona il Veneto, con il 73,6%. A seguire la Lombardia (69,6%), la provincia autonoma di Bolzano (68,5%) il Friuli-Venezia Giulia (65,5%).