Milano, 29 ott – Il fatturato dell’industria manifatturiera italiana resterà stabile nel 2019 (+0,2% a prezzi costanti) ma con andamenti articolati a livello settoriale, mentre è prevista una crescita moderata nel prossimo biennio. E’ quanto emerge dal apporto Analisi dei Settori Industriali di Intesa Sanpaolo.

Quest’anno tra i settori best performer troviamo farmaceutica e largo consumo, grazie ai risultati maturati sui mercati esteri, nonostante il rallentamento del commercio mondiale. Particolarmente dinamiche anche le produzioni legate al ciclo delle costruzioni. Tra i settori meno tonici invece ci sono gli autoveicoli e moto e quelli coinvolti nella catena del valore automotive: metallurgia, prodotti in metallo, elettrotecnica, altri intermedi (gomma-plastica), intermedi chimici. Le criticità del settore auto stanno riguardando l’Italia ma ancor più la Germania, che con la sua produzione di autoveicoli attiva una quota considerevole del valore aggiunto dei nostri fornitori. L’Italia è il paese che contribuisce maggiormente alla filiera automotive tedesca (con una quota di valore aggiunto del 2,4%), davanti ai paesi dell’Est Europa. Questa posizione di leadership si traduce in un’esposizione non trascurabile al rallentamento tedesco: la Germania assorbe il 20% circa del valore aggiunto che i settori manifatturieri italiani destinano alla catena automotive mondiale (filiera nazionale inclusa).

Nel prossimo biennio, l’industria manifatturiera italiana e attesa in moderata crescita (+1,3% medio annuo a prezzi costanti), in progressiva accelerazione, grazie alla ripresa degli scambi mondiali e a un profilo più espansivo della domanda interna, soprattutto della componente investimenti in beni strumentali. Tra i settori, le prospettive 2020-2021 migliorano per gli autoveicoli e moto e le annesse produzioni intermedie, e restano buone per i settori già dinamici quest’anno, farmaceutica in testa. La meccanica, settore di punta della nostra industria, è attesa mantenersi in crescita moderata.