Roma, 31 ott – I costi dei pagamenti digitali in Italia sono più bassi che in molti altri Paesi europei, ha rivendicato il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, intervenendo alla 95esima giornata del risparmio. E “l’Abi – ha aggiunto – non deve e non può fissare prezzi per prodotti e servizi in concorrenza”.
“Le banche sono in prima fila contro il riciclaggio, strettamente connesso anche all’evasione fiscale. Le banche sostengono alti costi per la legalità finanziaria. Più crescono le transazioni elettroniche – ha proseguito Patuelli – più calano i costi di produzione per gli utenti”.
E citando i dati di Euromonitor-Mastercard, il presidente dell’Abi ha rilevato come “il livello medio dei costi dei pagamenti digitali in Italia è dell’1,1%, dell’1,6% in Olanda, 1,5% in Germania e 1,2% in Finlandia”.
Su questo versante “non servono divieti inapplicabili e ‘grida’ manzoniane, ma più cultura civica e incentivi per i dettaglianti – ha concluso – come avviene per i benzinai, per i pagamenti elettronici”.