Roma, 30 ott – L’incertezza frena le richieste di credito delle imprese italiane. Le elaborazioni effettuate sul patrimonio informativo di Eurisc, il sistema di informazioni creditizie di Crif, confermano anche nel terzo trimestre dell’anno una posizione attendista da parte delle aziende, con un andamento delle richieste di valutazione e rivalutazione dei crediti in flessione del 3,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, che di fatto ricalca il -3,9% fatto registrare nei sei mesi precedenti.

A questo si accompagna anche una significativa flessione dell’importo medio dei finanziamenti richiesti (-4,1%), che relativamente al trimestre si assesta sul valore più contenuto degli ultimi 6 anni. A determinare questa dinamica involutiva contribuiscono l’incertezza sul quadro macroeconomico generale e il peggioramento degli indicatori di fiducia.

L’analisi mette in evidenza il diverso andamento delle richieste da parte delle imprese individuali e delle società capitali, con le prime che fanno segnare un pesante -9,5% non compensato dalla confortante seppur modesta crescita (+1,1%) delle società. Relativamente alle richieste presentate dalle imprese individuali va segnalato come volumi così contenuti non si registravano addirittura dal 2012. Va però sottolineato come, nelle fasi di incertezza, siano tipicamente le imprese individuali a reagire “di pancia”, adottando un atteggiamento cauto e posticipando impegni finanziari o sostenendoli con capitali propri.

Un’ulteriore evidenza è rappresentata dal calo dell’importo medio delle richieste, che, nel trimestre, nell’aggregato di imprese individuali e società si attesta a 69.986 euro. Si tratta dell’importo medio più contenuto dal 2013 a oggi. Le richieste presentate dalle imprese individuali hanno visto un importo medio pari a 27.469 euro, in calo del 5,5% rispetto al terzo trimestre del 2018, dato che rappresenta il valore più contenuto in assoluto degli ultimi 7 anni.

In netta flessione (-6,8%) anche limporto medio richiesto delle società di capitali, che si ferma a 95.562 euro. Relativamente alla distribuzione per classi di importo, nel trimestre quasi un terzo del totale delle richieste (32,6% del totale) si concentra nella fascia al di sotto dei 5mila euro in virtù del peso preponderante delle richieste presentate da ditte individuali e micro imprese. Le richieste di importo superiore ai 50mila euro, invece, arrivano a spiegare più di un quinto del totale.