Milano, 4 nov – La Cina e i Paesi del sud-est asiatico vogliono un rapido accordo su quello che potrebbe diventare il più grande blocco commerciale del mondo. Ma l’India rema contro e sarà già molto se sarà possibile salvare i progressi compiuti sinora per finalizzare il Partenariato economico globale regionale (RCEP) in tutta l’Asia, che si voleva portare a casa all’attuale vertice dell’Associazione delle nazioni del sud-est asiatico (Asean) a Bangkok, in corso in Thailandia.
Alcuni dei leader dell’Asean si incontrano da ieri a Bangkok, ma non sono attesi grandi risultati. Al vertice, snobbato da Donald Trump, il primo ministro indiano Narendra Modi non ha nemmeno menzionato l’accordo RCEP nell’aprire le osservazioni in un incontro con i leader del sud-est asiatico e invece ha parlato solo di rivedere l’accordo commerciale esistente tra l’Asean e l’India. Modi ha dichiarato al Bangkok Post in un’intervista che si è impegnato nei negoziati RCEP in corso, ma ha aggiunto che l’apertura del vasto mercato indiano deve essere accompagnata da “aperture in alcune aree in cui anche le nostre attività possono trarre vantaggio”.
E tuttavia i leader del sud-est asiatico riuniti in Thailandia sperano di fare progressi nel Partenariato economico globale (RCEP) sostenuto dalla Cina, che comprenderebbe 16 paesi che rappresentano un terzo del prodotto interno lordo globale e quasi la metà della popolazione mondiale. I Paesi del sud-est asiatico devono rimanere uniti di fronte a una guerra commerciale iniziata dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, ha detto il primo ministro malese Mahathir Mohamad all’inizio del summit regionale tenuto all’ombra delle tensioni tra Stati Uniti e Cina.
Gli analisti affermano che l’assenza del presidente degli Stati Uniti aumenterà le preoccupazioni sull’affidabilità di Washington come partner regionale strategico. La Casa Bianca ha annunciato martedì scorso che il consigliere per la sicurezza nazionale Robert O’Brien e il segretario al commercio Wilbur Ross rappresenteranno Trump durante l’incontro annuale e i relativi vertici a Bangkok il 3 e 4 novembre. La dichiarazione della Casa Bianca non diceva perché Trump stesse saltando le riunioni. Inoltre non ha spiegato perché il segretario di Stato Mike Pompeo, il massimo diplomatico degli Stati Uniti, non fosse presente a Bangkok. Ma talora il silenzio parla più di mille parole.