Roma, 4 nov. – La Ferrari chiude il terzo trimestre del 2019 con un utile netto di 169 milioni di euro, in forte calo (-41%) rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Lo comunica la società di Maranello, sottolineando che nei primi nove mesi dell’anno l’utile netto è stato di 533 milioni, in diminuzione dell’11% nel confronto con gennaio-settembre 2018. Il terzo trimestre, secondo il Cavallino Rampante, è stato “solido su tutti i parametri” e la “performance robusta conduce al miglioramento della guidance 2019”. Una revisione al rialzo degli obiettivi finanziari che è stata apprezzata dalla Borsa, con un balzo del titolo a oltre +6%.

A luglio-settembre i ricavi netti sono aumentati a 915 milioni, con una crescita del 9,2% a cambi correnti. Le macchine consegnate hanno raggiunto quota 2.474, con un +9,4% rispetto allo stesso periodo del 2018. La performance dei modelli “è stata guidata in particolare dai solidi livelli delle consegne della Portofino e della 812 Superfast”.

La regione Emea (Europa, Medio Oriente, Africa) “è cresciuta del 13,7%, le Americhe sono rimaste sostanzialmente invariate, mentre Cina Continentale, Hong Kong e Taiwan hanno segnato un calo di poche unità per la decisione di concentrare le consegne ai clienti nella prima parte dell’anno prima dell’introduzione anticipata di nuove normative sulle emissioni”. La regione Resto dell’Apac (Asia-Pacifico) ha segnato un +23,1%.

La Ferrari ha rivisto così al rialzo i target per il 2019. Per quest’anno i ricavi netti sono previsti a circa 3,7 miliardi di euro, contro una stima precedente superiore a 3,5 miliardi. L’adjusted Ebitda è atteso a 1,27 miliardi, in miglioramento rispetto a 1,2-1,25 miliardi indicati finora. Inoltre il free cash flow industriale è stimato a oltre 0,6 miliardi, mentre prima era atteso superiore 0,55 miliardi. E il management di Maranello è ora pronto a lanciare una “strategia finalizzata alla diversificazione del marchio Ferrari”.