Roma, 7 nov – A quasi 35 anni dalla prima legge sul condono edilizio in Italia rimangono ancora 4.263.897 richieste di sanatoria da evadere: si tratta di più di un quarto rispetto al totale di quelle presentate, che ammonta a 15.007.199. I dati sono contenuti nel Secondo rapporto sul condono edilizio in Italia, realizzato dal Centro Studi Sogeea e presentato in Senato. Quasi 3 milioni di istanze tuttora da definire, per la precisione 2.842.938, sono relative al provvedimento legislativo 47/85 varato dal Governo presieduto da Bettino Craxi, mentre alle leggi del 1994 e del 2003 (Governi Berlusconi) sono riconducibili rispettivamente 810.367 e 610.592 pratiche.

“Si può stimare che i mancati introiti per le casse del nostro Paese siano pari a poco più di 19 miliardi di euro”, ha spiegato Sandro Simoncini, direttore scientifico del Centro Studi Sogeea. Il dossier è stato realizzato creando appositamente una piattaforma web per agevolare il flusso dei dati provenienti dai Comuni. A ciascuno sono state fornite le credenziali necessarie per inserire sul portale i numeri relativi al proprio territorio: in totale, le amministrazioni che hanno contribuito alla redazione del Rapporto sono state 993. A rendere spesso difficoltoso l’accertamento dei dati anche per gli stessi uffici tecnici dei Comuni è la situazione degli archivi: solo nel 4,42% dei casi, infatti, ci si è potuti affidare ad un registro completamente digitalizzato a fronte di un 59,77% di pratiche ancora totalmente in versione cartacea. Il restante 35,81% è rappresentato da archivi misti.

Sul fronte del numero delle istanze ancora da evadere per ciascun Comune, Roma è capolista incontrastata contandone ben 171.115, quattro volte Napoli (43.432): ma se la Capitale ha definito oltre il 70% dell’ammontare iniziale, il capoluogo campano ne ha evase meno della metà. Sul gradino più basso del podio troviamo Torino (24.564), che si attesta davanti a Milano (20.545), Fiumicino (20.254 per l’unico Comune non capoluogo di provincia ad entrare nelle prime dieci posizioni) e Reggio Calabria (20.000, dato stimato fornito dall’amministrazione). Più staccate Arezzo (18.657), Catania (18.238), Prato (11.787) e Messina (10.087). Spostando lo sguardo sulle regioni, le primi cinque posizioni sono occupate da Campania (656.832 domande da portare a temine), Lazio (623.897), Sicilia (623.109), Piemonte (379.716) e Lombardia (316.715).

L’Emilia Romagna si guadagna il titolo di territorio più virtuoso nella gestione delle domande di condono edilizio, visto che ben tre capoluoghi di provincia hanno evaso tutte le istanze presentate dai propri cittadini: Bologna, Ferrara e Ravenna. Discorso simile per il Nord-Est della penisola, che anche in materia di condono si conferma macroregione particolarmente operosa: Trento, Vicenza e Chioggia possono vantarsi di avere portato a termine l’esame delle domande presentate, al pari di Sondrio, altro capoluogo di provincia che ha esaurito le pratiche giacenti in archivio e a cui è stato assegnato il premio best practice 2019, ritirato dal sindaco Marco Scaramellini.