Roma, 13 nov – L’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, e i rappresentanti del Governo angolano hanno firmato un protocollo di intesa e una serie di altri accordi che spaziano dallo sviluppo locale alle energie rinnovabili, dalla salute alla ricerca di idrocarburi e che si inquadrano nella strategia di sviluppo a lungo termine di Eni, che coniuga il business tradizionale con l’impegno per la crescita diversificata e sostenibile dei territori in cui opera.
“Il protocollo prevede lo sviluppo di progetti di accesso all’energia, diversificazione economica, life on land (protezione ed espansione delle foreste), accesso ad acqua sicura e servizi igienico-sanitari, accesso a servizi di sanità pubblica e istruzione”. Area prioritaria di intervento sarà l’enclave di Cabinda, nel nord del paese, nella quale si prevede un impatto positivo su almeno 180.000 persone, con la creazione di circa 6.500 posti di lavoro e generando una capacità di riduzione delle emissioni di CO2 pari a circa 380 kt all’anno.
Eni e il Governo dell’Angola hanno firmato anche l’accordo di concessione per un impianto fotovoltaico da 50 MWp nella provincia di Namibe. Oltre a ciò, Eni e il Ministero della Salute dell’Angola hanno siglato un Memorandum of Understanding per rafforzare i servizi specialistici di ospedali selezionati investendo nello sviluppo delle risorse umane e nel miglioramento degli standard di qualità.
Infine, Eni e l’Agenzia nazionale del petrolio, del gas e dei biocombustibili (ANPG) hanno firmato i contratti di acquisizione dei diritti minerari sul blocco offshore 1/14, che vede Eni come operatore con il 35%, in consorzio con Equinor (30%), Sonangol P&P (25%) e Acrep (10%), e sul blocco onshore Cabinda centro, che vede Eni operatore con 42.5%, ExxonMobil con il 32.5%, e Sonangol P&P con il 25%.