Roma, 13 nov – Il mercato digitale italiano (informatica, telecomunicazioni, contenuti digitali ed elettronica di consumo) crescerà nel triennio 2019-2021 a un tasso medio annuo del 2,8%, risultante da incrementi del 2,5% a 72.223 milioni di euro nel 2019, del 2,8% a 74.254 milioni nel 2020 e del 3,1% a 76.536 milioni nel 2021. La proiezione segue un 2018 già chiuso in crescita del 2,5% e un quarto anno consecutivo di ripresa del mercato. È questo il quadro che emerge dall’edizione 2019 del rapporto Il Digitale in Italia, presentato oggi da Anitec-Assinform, l’Associazione delle imprese dell’ICT aderente a Confindustria.
Si accentuerà lo scarto fra le dinamiche delle componenti più consolidate e più innovative, con le seconde stimate crescere da qui al 2021 e nell’insieme a tassi 10 volte più elevati.
Le stime scontano però la continuità degli investimenti in reti di comunicazione ad alta capacità, dei programmi Impresa 4.0 e dei programmi di ammodernamento della PA (nuovo Piano Triennale). Pur dando conto di una trasformazione digitale avviata, evidenziano ancora il profilo di un Paese con troppe entità, soprattutto di minori dimensioni e in molti settori, ancora ai margini di un ammodernamento necessario per continuare a creare valore e occupazione. Emerge così anche l’urgenza di provvedimenti per rendere l’innovazione digitale più diffusa e che, al contempo, permettano al settore Ict di rafforzarsi ed esprimere con ancora maggiore efficacia il ruolo strategico che gli compete.
Estraendo dai diversi comparti le componenti più innovative (dette anche Digital Enabler, per le possibilità che offrono) si ha conferma della loro crescente rilevanza. Da qui al 2021, cresceranno a tassi medi annui del 14,2% l’IoT, del 13,9% la Cybersecurity, del 22% il Cloud, del 14,7% l’ambito Big Data, dell’11,6% le Piattaforme per la gestione Web, del 9,1% il Mobile business, dell’11,8% i prodotti e le applicazioni Wearable. In fortissima crescita anche l’Intelligenza artificiale e blockchain, pur con valori di partenza contenuti.