Roma, 14 nov – Da quasi un biennio l’economia italiana, osservata in prospettiva macro, è debole. Le variazioni congiunturali del Pil hanno raggiunto, al massimo lo 0,1%. Lo rileva la Confcommercio che evidenzia come per l’immediato futuro le valutazioni su consumi, Pil e inflazione “indicano meno probabile la recessione rispetto alla stagnazione”.
Ad ottobre 2019 l’Indicatore dei consumi Confcommercio (Icc) ha confermato la tendenza al rallentamento con una diminuzione dello 0,1% su base congiunturale ed una crescita dello 0,2% su base annua (+1,2% a settembre). In termini di media mobile a tre mesi si osserva una stabilità. La diminuzione dello 0,1% registrata in termini congiunturali dall’Icc nel mese di ottobre è sintesi di un aumento della domanda relativa ai servizi (+0,1%) e di una riduzione per quella per i beni (-0,2%). Il dato dell’ultimo mese è espressione di una generalizzata tendenza alla stagnazione a cui si associano segnali di ridimensionamento per molte delle funzioni di consumo. Solo per i beni ed i servizi per le comunicazioni si registra una tendenza al miglioramento di qualche rilievo (+0,9%), dinamica determinata dalla componente relativa ai beni.
Debolmente positiva (+0,1% su settembre) è risultata anche la domanda per gli alberghi, i pasti e le consumazioni fuori casa. Per contro la diminuzione più consistente ha continuato ad interessare i beni e i servizi per la mobilità (-0,7% sul mese precedente). Più contenuta è stata la riduzione per i beni ed i servizi per la casa (-0,3%). Per le altre funzioni di consumo si rileva una modesta flessione (-0,1%) su settembre.