Roma, 14 nov – Nel 2018 il numero di lavoratori dipendenti del settore privato (esclusi operai agricoli e domestici) con almeno una giornata retribuita nell’anno è risultato pari a 15.713.289 (+2,6% rispetto al 2017), con una retribuzione media di 21.530 euro e una media di 243 giornate retribuite. Il numero di lavoratori dipendenti con contratto a tempo indeterminato (che includono anche gli apprendisti, salvo una piccolissima quota classificata tra gli stagionali) nel 2018 è pari a 11.549.023 lavoratori, corrispondenti a più del 73,5% del totale, in leggero aumento rispetto al 2017 (1,2%), con una retribuzione media annua di euro 25.845 e 277 giornate medie retribuite. E’ quanto emerge dall’Osservatorio dell’Inps.
Con riferimento alla distribuzione per qualifica, nel 2018 è prevalente la componente degli operai che con 8.729.609 lavoratori rappresenta il 55,6% del totale, contro il 36,6% degli impiegati, il 3,8% degli apprendisti, il 3,0% dei quadri e lo 0,8% dei dirigenti. Da rilevare la variazione positiva, rispetto al 2017, degli apprendisti (+15,1%) favorita anche dalla conclusione delle agevolazioni contributive previste per le assunzioni a tempo indeterminato e per le trasformazioni da tempo determinato a tempo indeterminato effettuate nel 2016.
Per quanto concerne la struttura per età emerge che, nel 2018, la classe di età modale è quella tra i 45 e i 49 anni con 2.203.056 (14,2% sul totale), la classe tra i 40 e i 44 anni è di poco inferiore. Rispetto al genere, i lavoratori maschi rappresentano il 57,5% della distribuzione. La retribuzione media annua nel 2018, pari a 21.530 euro nel complesso, risulta molto differenziata sia per età sia per genere. In particolare aumenta al crescere dell’età, almeno fino alla classe 55 – 59, ed è costantemente più alta per il genere maschile (24.759 euro contro 17.156 euro per le femmine).
Il differenziale retributivo per età è strettamente connesso alla presenza di lavoro stagionale o a termine, rilevante soprattutto nelle classi di età più giovani. Infatti, rispetto alla media complessiva di giornate retribuite nel 2018 pari a 243, si riscontrano valori molto bassi tra i lavoratori sotto i 20 anni (79 giornate) e nella classe 20 – 24 anni (171 giornate). Il differenziale retributivo per genere, invece, sembra più correlato alla maggiore presenza di lavoro part time tra le femmine. Infatti il numero di lavoratrici che nel 2018 hanno avuto almeno un rapporto di lavoro part time è pari a 3.414.791, contro 1.993.261 maschi. Nel 2018 circa il 22% dei lavoratori maschi ha avuto almeno un rapporto di lavoro a tempo parziale mentre tra le femmine la quota di lavoratrici che ha avuto almeno un part time nell’anno è pari a circa il 51%.