Roma, 18 nov – Il 57% degli italiani non investe in prodotti finanziari e chi lo fa preferisce scegliere rischi bassi e ricorrere a prodotti tradizionali come fondi, obbligazioni e azioni. A svelarlo è la ricerca Bva-Doxa “Italiani, investimenti e trading online”. Obiettivo: capire a chi si rivolgono gli italiani quando decidono di investire, se hanno o meno una strategia precisa, su quali prodotti puntano e così via.
Tra gli investitori solo il 47% ritiene di avere un piano d’investimento definito e i più affermano di dare molto più credito ai propri famigliari piuttosto che a quelli dei professionisti come per esempio i consulenti finanziari. Il 59% degli intervistati ha infatti dichiarato di chiedere consiglio al proprio partner quando si tratta di investimenti e il 32% lo fa rivolgendosi ai famigliari in generale, posizione a pari merito con i consulenti.
Altro punto: per quel che concerne la scelta degli investimenti, gli italiani (il 43%) hanno una bassa propensione al rischio e preferiscono investire in asset tradizionali come fondi, azioni e obbligazioni. Anche se la fetta dei «curiosi» (38%) e di chi (15%) investe effettivamente in Eft (Exchange Traded Fund, una particolare tipologia di fondo d’investimento) e/o criptovalute è in ascesa. Coloro che non investono, invece, si dividono sostanzialmente in due gruppi: chi non lo ha mai fatto (il 34%) e chi non lo fa più (23%). Con una particolarità: chi non investe più non lo fa perché non ha più risorse da investire (35%), ha troppa paura delle perdite (31%) e ha poca fiducia nei mercati (27%). Mentre chi investe lo fa perlopiù per risparmiare somme destinate ad acquisti importanti come la casa (54%) o in generale per migliorare le proprie entrate (49%).
E il trading online? Il campione intervistato ne è utilizzatore per il 13% e un 17% ha dichiarato di avere intenzione di cominciare presto. Sale, al contempo, la curiosità anche tra gli «scettici»: il 38% ha dichiarato di avere in programma lo studio del trading online per valutare un cambio di abitudine. Tra le barriere di chi non si dichiara interessato (33%), invece ci sono la mancanza di fiducia (43%), la paura di non essere in grado di gestire le perdite (41%) e la difficoltà di come utilizzare le piattaforme (21%).