Roma, 21 nov – Posizionare la vacanza italiana come asset culturale intangibile del Paese valorizzandone l’iconografia, l’estetica, il design e l’immaginario. Questo l’obiettivo dell’Archivio della Vacanza Italiana, progetto promosso da Federturismo Confindustria e Artix con la curatela di Marco Pannella. Un progetto che idealmente affonda le radici nella grande narrazione fatta dell’Italia dai viaggiatori del Grand Tour e che stabilisce il suo perimetro iconografico dai primi del Novecento sino ai giorni nostri, lanciando uno sguardo verso le trasformazioni e le innovazioni della transizione digitale che modifica motivazioni, suggestioni, fruizione e formazione della memoria del viaggio e della vacanza.
La grande Italia della vacanza è un modello attrattivo, che nel solo 2018 e nelle tante diverse motivazioni di viaggio ha registrato 62 milioni di arrivi, è un modello economico che incide sul Pil per circa il 13% ed un modello culturale di bellezza, fatto di storia, arte, paesaggio e cibo. Per il vicepresidente di Federturismo Confindustria, Marina Lalli, grazie a questo progetto è possibile “ripercorrere insieme quasi cent’anni di vacanze e di viaggi degli italiani fatto di mete, mezzi di trasporto ed emozioni. E’ un immenso patrimonio che va valorizzato e messo a frutto, uno spaccato di vita per riflettere sulla nostra storia e sulla strada fatta insieme, per andare oltre come imprese e come Paese”.
“Lavoriamo sulla memoria per dare il nostro contributo al futuro -ha detto il presidente di Artix e curatore dell’Archivio della Vacanza Italiana, Marco Panella – realizzando una piattaforma culturale a disposizione di uno degli ambiti economici più caratterizzanti e produttivi del nostro Paese, il turismo. La vacanza in Italia è un archetipo che attraversa il tempo e le generazioni, fatto di luoghi e personaggi in cui s’intrecciano suggestioni da raccontare, affetti personali e immagini da condividere, una memoria privata degli italiani che, per la prima volta, diventa narrazione comune e condivisa. A gennaio, sui social tramite i nostri media partner, rivolgeremo agli italiani la prima Call for Memory che rimarrà aperta fino ad aprirle e sulla quale si andrà a costituire il primo nucleo dell’Archivio della Vacanza Italiana, che contiamo di rendere online a giugno del 2020”.
Secondo il presidente dell’Enit, Giorgio Palmucci, “l’Archivio sarà un viaggio-lampo, istantaneo, che immortala l’Italia turistica e la sua evoluzione anche nei suoi tratti essenziali e poco noti, fondamentali per la ricostruzione della storia personale e collettiva di ciascuno e per la salvaguardia dei territori. Uno strumento culturale attraverso cui si può scorgere anche l’evoluzione del carico emozionale che il viaggio porta con sè. L’Agenzia Nazionale Italiana del Turismo custodisce, dal canto suo, un proprio patrimonio e infatti ha attivato un progetto multimediale di digitalizzazione dei propri beni che stanno riaffiorando in una ricostruzione che culminerà nei festeggiamenti del Centenario Enit nel 2019”.
Dal turismo d’elite sino alla villeggiatura di massa degli anni sessanta per arrivare ai weekend e ai soggiorni brevi, la vacanza italiana ha alimentato un immaginario profondo di cui sono testimoni le memorie fotografiche familiari e d’impresa, oltre a tutta la creatività d’autore che intorno al tema della vacanza ha sviluppato grandi interpretazioni e filoni narrativi, dal cinema alla musica, dal design degli oggetti alle architetture funzionali.
L’Archivio della Vacanza Italiana recupera il grande e inesplorato giacimento culturale delle fotografie familiari, valorizza l’iconografia sociale d’impresa che ha visto nelle colonie e nel dopolavoro gli antesignani della moderna concezione di welfare aziendale, ricostruisce l’immaginario popolare alimentato da rotocalchi, cinema e musica, e realizza una grande rappresentazione iconografica del sistema dell’ospitalità e dei territori della destinazione Italia. L’Archivio della Vacanza Italiana è un progetto di sistema che Federturismo Confindustria e Artix promuovono chiamando a raccolta i player istituzionali, industriali e culturali del Paese, affinché siano partecipi e protagonisti della più grande operazione di storytelling del costume italiano mai fatta prima.