Roma, 26 nov – Debutto positivo, anche se non stellare, di Alibaba alla Borsa di Hong Kong. Il gigante cinese delle vendite online, già quotato a New York, ha effettuato un nuovo collocamento sulla piazza asiatica, in una fase particolarmente delicata del clima sociale nell’ex protettorato britannico e dei rapporti con la madre patria Cina.
Ai primi scambi le azioni del gruppo – con il codice Baba-Sw – hanno toccato 188,10 dollari di Hong Kong, circa 21 euro, quasi un +7 per cento rispetto ai 176 dollari dell’offerta pubblica di vendita (Ipo, secondo l’acronimo in inglese). Finora con questa operazione sono stati raccolti l’equivalente di 11,2 miliardi di dollari, ma il bilancio potrebbe raggiungere i 13 miliardi se a dicembre le banche dovessero esercitare dei diritti di opzione su ulteriori titoli.
Il valore di questa Ipo ha superato ampiamente quella effettuata da Uber lo scorso maggio alla Borsa di New York, con una raccolta da circa 8,1 miliardi di dollari, ma dovrebbe essere oltrepassato da quella che a fine anno dovrebbe effettuare il gigante del petrolio dell’Arabia Saudita, Aramco sulla Borsa locale Tadawul, operazione che dovrebbe raggiungere i 25 miliardi di dollari.
L’operazione di Alibaba sembra contenere anche un significato politico di fiducia verso il centro finanziario cinese e asiatico, dopo mesi e mesi di tensioni sociali. Le cerimonie tenute dai vertici della società per il debutto sono però state all’insegna della sobrietà. L’avvio delle contrattazioni di Alibaba è avvenuto in una seduta di moderazione del mercato locale, dopo i rialzi visto ieri in avvio di settimana con le rinnovate speranze sulle trattative Usa-Cina sul commercio. A tarda seduta l’indice generale Hang Seng segna un meno 0,18 per cento.