Milano, 26 nov – In vista della chiusura delle centrali a carbone Enel a Cerano (Brindisi), Torrevaldaliga nord (Civitavecchia), Fusina (Venezia), La Spezia per evitare contraccolpi sulla rete l’azienda ha già fatto richiesta per l’installazione di impianti a gas, sei turbine, che compensino la potenza mancante. Lo ha spiegato l’AD, Francesco Starace, in occasione della presentazione del piano strategico 2020-22.
“Il sistema – ha detto Starace – potrebbe essere colpito, la rete potrebbe richiedere un’iniezione di potenza perchè è stata pensata anni fa attorno ai punti di iniezione di Enel. Chiudendo i nostri impianti, il network potrebbe avere ripercussioni. Un minimo back up deve essere approntato. Se in quei punti non ci fossero fonti rinnovabili sufficienti potrebbe esserci bisogno di ulteriore energia convenzionale”.
In particolare sono stati chiesti permessi a luglio per le turbine a ciclo aperto ed Enel si aspetta di averli in un anno, un anno e mezzo. Sono previste, inoltre, “altre conversioni a ciclo combinato che – ha detto Starace– può essere opzione nei prossimi anni se non vediamo un incremento netto nelle rinnovabili come è nelle proiezioni”.