Roma, 26 nov – Si conferma un nodo problematico la produttività del lavoro in Italia, con un calo nel 2018 al termine di un quadriennio in cui ha segnato una crescita pari a meno di un quarto rispetto alla media europea. Se nel 2018 il valore aggiunto dei beni e servizi market ha registrato una crescita in volume dell’1% rispetto al 2017, la produttività del lavoro, calcolata come valore aggiunto per ora lavorata, è diminuita dello 0,3%.
Lo riporta l’Istat nel rapporto “Misure di produttività”. Lo scorso anno la produttività del capitale, misurata come rapporto tra il valore aggiunto e l’input di capitale, è aumentata dello 0,1%. In questo studio la produttività è definita come il rapporto tra il valore aggiunto in volume e uno o più dei fattori produttivi impiegati per realizzarlo, precisa l’istituto di statistica. Su questa base è possibile calcolare diverse misure, tra cui quelle riferite rispettivamente alla produttività del lavoro e del capitale, nonché alla produttività totale dei fattori, calcolata come rapporto tra l’indice di volume del valore aggiunto e l’indice di volume dei fattori primari.
Sempre nel 2018, la produttività totale dei fattori, che misura la crescita del valore aggiunto attribuibile al progresso tecnico e ai miglioramenti nella conoscenza e nell’efficienza dei processi produttivi, è diminuita dello 0,2%. Complessivamente, nel periodo 1995-2018 la produttività del lavoro è aumentata ad un tasso medio annuo dello 0,4%. Tale incremento è la risultante di una crescita media dello 0,7% del valore aggiunto e dello 0,4% delle ore lavorate. La produttività totale dei fattori è risultata stazionaria. Sul periodo 2014-2019 in Italia la produttività del lavoro è mediamente aumentata dello 0,3 per cento, nell’Ue dell’1,4 per cento.
Tra il 1995 e il 2018, dice ancora l’Istat, la crescita della produttività del lavoro in Italia (+0,4%) è risultata decisamente inferiore alla media Ue28 (1,6%). Tassi di crescita in linea con la media europea sono stati registrati dalla Germania (1,3%), dalla Francia (1,4%) e dal Regno Unito (1,5%). La Spagna ha registrato un tasso di crescita più basso (0,6%) rispetto alla media europea ma più alto di quello dell’Italia.