Roma, 28 nov – Riconoscimento della privacy come diritto fondamentale per il buon funzionamento delle democrazie, lotta sui social media ai messaggi inneggianti al terrorismo, più intensa cooperazione tra le Autorità che tutelano i dati personali e quelle che operano a tutela dei consumatori e della concorrenza, riduzione dell’errore umano nelle violazioni dei dati. Queste sono alcune delle linee strategiche definite nel corso della quarantunesima conferenza internazionale delle Autorità per la protezione dei dati (ICDPPC), dal titolo “Convergence and connectivity raising global data protection standards in the digital age”, che si è tenuta a Tirana (Albania) dal 21 al 24 ottobre scorso.
Le oltre 120 Autorità intervenute all’evento annuale hanno lavorato per definire un programma di lavoro comune, che possa rafforzare la protezione dei dati su scala globale. Hanno quindi adottato sei risoluzioni.
La “Risoluzione sulla privacy come diritto umano fondamentale e prerequisito per l’esercizio di altri diritti fondamentali”, che ha visto come co-sponsor il Garante italiano, riconosce il ruolo fondamentale di questo diritto per il corretto funzionamento delle democrazie sottoposte, tra l’altro, ai rischi generati dalla profilazione e dall’uso di messaggi manipolatori in campo politico. A tale proposito, è stato chiesto un fattivo intervento anche a governi, legislatori e mondo imprenditoriale.
Nella “Risoluzione sul ruolo dell’errore umano nei data breaches” viene messa in evidenza la necessità di un’adeguata formazione del personale, di ulteriori misure per la riduzione del rischio e della costituzione di un archivio globale dove tener traccia delle violazioni. La “Risoluzione sulla promozione di strumenti pratici di breve e lunga durata e una continuativa strategia giuridica per un’efficace cooperazione nell’enforcement transnazionale” propone, tra i vari punti, la mappatura di eventuali impedimenti giuridici riscontrati nelle procedure di cooperazione, così da favorire l’individuazione di apposite soluzioni. La “Risoluzione per supportare e facilitare la cooperazione tra Autorità di protezione dati e le competenti autorità per la tutela dei consumatori e della concorrenza, al fine di raggiungere standard di protezione dati chiari e globalmente elevati nell’economia digitale” amplia lo spettro di azione dei Garanti privacy, chiedendo un coordinamento maggiore con altri importanti regolatori del mercato digitale. La “Risoluzione sui social media e i contenuti online di natura violenta ed estremista” propone misure urgenti contro i messaggi d’odio, senza limitare il diritto di espressione.
Nel corso dei lavori è stata adottata anche una risoluzione che delinea il piano d’azione della Conferenza fino al 2021. A tal proposito, è stato deciso di garantire un’organizzazione più strutturata alla rete globale di Autorità privacy (ICDPPC), trasformandola, già a partire dal 15 novembre 2019, in un nuovo organismo permanente, più visibile e operativo, la Global Privacy Assembly (GPA). Il prossimo forum annuale delle Autorità privacy di tutto il mondo si terrà in Messico nel 2020.