SIA, l’azienda italiana protagonista nei pagamenti digitali, si avvicina alla quotazione a Piazza Affari. “Stiamo valutando questo scenario, che è forse il più accreditato”, ha affermato lo scorso 12 novembre Matteo del Fante, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Poste Italiane (azionista della società dei pagamenti attraverso FSI Investimenti), intervenendo a margine del primo convegno della Finance-community Week dedicato alla crescita dell’Italia.

Su SIA Del Fante ha espresso soddisfazione per il closing, finalizzato pochi giorni fa, grazie al quale CDP Equity e FSIA Investimenti hanno formalizzato l’acquisto delle quote azionarie di SIA precedentemente possedute da F2I, Hat, Intesa Sanpaolo e Unicredit. CDP Equity in seguito a tale operazione detiene oggi il 25,69% della società, mentre FSIA, partecipata anche da Poste Italiane, è salita al 57,5%. La maggioranza della società di pagamenti elettronici fa capo quindi ad azionisti pubblici e vede come altri soci minori Banco Bpm (5,33%), Mediolanum (2,85%) e Deutsche Bank (2,58%).

Il gruppo SIA eroga servizi relativi ai pagamenti in 50 Paesi e opera anche attraverso controllate in Austria, Croazia, Germania, Grecia, Repubblica Ceca, Romania, Serbia, Slovacchia, Sudafrica e Ungheria. La società ha inoltre filiali in Belgio e Olanda e uffici di rappresentanza in Inghilterra e Polonia. Nel 2018 Sia ha realizzato un fatturato di 614 milioni di euro rispetto ai 567 milioni del 2017. Il margine operativo lordo (Ebitda) è stato di 201 milioni dai 179,8 milioni dell’anno precedente. L’Ebit si è attestato a 122,3 milioni dai 108,5 milioni nel 2017 e il risultato netto di gruppo è sta-o di 79,5 milioni dagli 80,1 milioni di un anno prima. Dal 2014 al 2018 l’Ebitda della società è salito da 122 a 200 milioni e i dipendenti sono passati da 1.500 a 3.400. In più, sono stati distribuiti 200 milioni di dividendi in quattro anni.

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