Roma, 4 dic – Nel 2018 la ricchezza finanziaria delle famiglie italiane è di 4.218 miliardi di euro, un dato che segna, in termini reali, una variazione percentuale negativa del -0,4% rispetto al 2008. E’ quanto emerge dal rapporto del Censis sugli italiani e la ricchezza. Dieci anni non sono dunque stati sufficienti per tornare ai livelli di ricchezza precrisi: segnale di quanto la crisi abbia toccato direttamente non solo il tessuto produttivo, ma anche le tasche degli italiani. Non tutte le voci che compongono il portafoglio hanno subito una flessione.
Infatti, dai dati relativi alle singole componenti di portafoglio finanziario emerge che nel 2018 cresce la quota complessiva di biglietti, monete e depositi nelle mani delle famiglie: essa ammonta a 1.390 miliardi di euro (il 33,0% del totale del portafoglio, +13,7% dal 2008). Inoltre crescono le riserve assicurative: sono il 23,7% del portafoglio per un valore complessivo di circa 1 miliardo di euro (+44,6% dal 2008): e la quota di riserve assicurative per la vita e per i fondi pensione è quasi raddoppiata in 10 anni (+49,4%). I titoli obbligazionari si sono ridotti di quasi un terzo: essi rappresentano il 6,9% del portafoglio finanziario delle famiglie, mentre erano circa il 21,0% nel 2008; quasi azzerati i titoli a breve termine (-98,8% dal 2008), significativa la riduzione della quota di azioni e di altre partecipazioni (-12,4%).
Nel 2016, il valore mediano delle attività finanziarie per famiglia è di 5.933 euro, era 6.888 euro: un differenziale negativo di 13,9 punti percentuali rispetto al 2006. Nel 2016 i nuclei familiari il cui capofamiglia è uomo hanno un valore mediano annuo delle attività finanziarie di 6.689 euro: 5.000 euro è il valore mediano relativo alle famiglie con donna capofamiglia. Ciò significa che una famiglia guidata da una donna ha una ricchezza finanziaria inferiore di 1.689 euro.