Roma, 5 dic – Nonostante l’aumento della quota delle tredicesime disponibile per i consumi (35,7 miliardi contro i 35 dello scorso anno), la spesa media pro-capite per i regali di Natale non cambierà tra il 2018 e il 2019 fermandosi a quota 169 euro. E’ il dato principale che emerge dall’analisi dell’Ufficio Studi su andamento dei consumi, ammontare delle tredicesime e spesa per i regali di Natale, presentata a Roma nella sede nazionale della Confederazione.
Il totale della spesa che sarà destinata ai consumi sarà pari a 29,1 miliardi, il 14,7% in più dello scorso anno, e ogni famiglia spenderà 1.278 euro, un dato che calcolato a prezzi costanti genera però un calo effettivo dell’1% rispetto al 2018. Cala la percentuale degli italiani che prevedono un Natale dimesso (68,7% contro 70%), mentre aumenta quella di chi effettuerà regali (86,9% contro 86,3). Da segnalare infine che la spesa media reale pro-capite sarà inferiore del 30,7% rispetto al 2009: dieci anni era infatti stata pari a 13,1 miliardi, mentre quest’anno sarà di 8,9 miliardi, in calo di 4,2 miliardi (-32,2%).
“L’analisi del nostro ufficio studi – ha commentato il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli – ancora scontano gli effetti della crisi: perdita di reddito e di ricchezza e una nota marcata di sfiducia. E ciò nonostante le famiglie italiane continuino a mostrare grazie al fatto che l’Iva non è aumentata e a una leggera crescita della tredicesima una inaspettata vitalità dei consumi a dicembre. E per i regali di Natale quest’anno c’è il classico pareggio: gli italiani spenderanno come l’anno scorso. E’ evidente che in questa situazione – ha concluso Sangalli – bisogna sostenere la domanda interna, che da sola vale l’80% del Pil. E per farlo c’è un’unica via: ridurre le tasse”.