Roma, 4 dic – Nel panorama delle relazioni sindacali è tornata a svolgersi una contrattazione più strutturata e meno episodica rispetto agli anni della crisi; il 54% degli accordi sono rinnovi di contratti precedenti, il 19% sono accordi integrativi degli stessi. La contrattazione di secondo livello si estende e sviluppa ad altri settori oltre al Metalmeccanico con il 31% al commercio 10%, Servizi (13%) Trasporti (11%); Resta un deciso squilibrio territoriale che vede la contrattazione aziendale diffusa nel nord (55% del totale) e nel centro (20%), mentre scarsa è la diffusione nel sud del paese (2%).

E’ quanto emerge dal quinto rapporto Ocsel (Osservatorio Contrattazione di Secondo Livello) curato e presentato dalla Cisl che raccoglie ed analizza 2.182 accordi aziendali negoziati negli anni 2017 e 2018 (di cui 1.236 per il primo anno e 946 nel secondo) in 1.363 aziende che occupano 928.260 lavoratori. Si tratta non di un campione statistico, ma in ogni caso del rapporto sulla contrattazione aziendale con la più grande raccolta di accordi esistente nel nostro paese. Ocsel è una banca dati della Cisl che ad oggi registra in totale 12.160 accordi siglati negli ultimi 10 anni.

Diffusa la contrattazione nelle piccole (fra 20 e 49 addetti) e micro imprese sotto i 19 dipendenti. La partecipazione delle piccole aziende alla crescita della contrattazione aziendale è un dato significativo perché smentisce la convinzione diffusa che la contrattazione sia uno strumento applicabile solo alle aziende medio grandi.

Il salario costituisce l’argomento maggiormente trattato nella contrattazione, presente nel 51% degli accordi analizzati con un avanzo di 7 punti percentuali rispetto alla contrattazione del biennio precedente. E’ questo certamente il principale indicatore della ripresa. Salario e welfare sono i temi più vivaci e in crescita, segno di una ripresa di buon andamento delle imprese in generale, mentre calano fortemente gli accordi legati a situazioni di crisi.

Il valore del premio per lavoratore supera mediamente una mensilità (1.534,38 euro pro capite). I dati sul valore medio dei premi di risultato rilevati dalla nostra ricerca sono in linea con quanto rilevato da altre ricerche e hanno trovato conferma dai dati elaborati dal Ministero delle finanze sulle denunce dei redditi per gli anni 2016 e 2017.