Roma, 11 dic – L’industria dell’informazione non gode di buona salute. Anche nel 2018 il giro d’affari mondiale è risultato in diminuzione, attestandosi a 111 miliardi di euro complessivi, con un -3,4% rispetto al 2017 e un -13,2% sul 2014. È questo lo scenario tracciato dall’edizione 2019 dell’indagine sull’editoria messa a punto dall’area studi di Mediobanca. La raccolta di pubblicità cartacea, con -28,9% sul 2014, ha segnato la peggiore performance, in negativo anche i ricavi da diffusione cartacea (-7,4% sul 2014). Aumentano invece i ricavi da pubblicità digitale (+24,8%) e soprattutto quelli da diffusione digitale (+104,5%).
Nonostante i tassi di crescita del digitale, nel 2018 l’86,5% del giro d’affari mondiale proviene ancora dalla carta stampata (era il 91,7% nel 2014), segno di come a livello globale la gran parte delle vendite si concentri ancora sui canali tradizionali. Nel quinquennio è aumentato il peso dei proventi da diffusione che, a partire dal 2016, hanno superato quelli pubblicitari diventando la fonte principale di ricavi del settore (53,1% del totale nel 2018).
Per i quotidiani, nel 2018 prosegue il trend decrescente della diffusione cartacea in Italia che, con una diminuzione nell’ultimo anno di circa 240 mila copie al giorno, si è attestata a 2,5 milioni di copie (-8,6% sul 2017 e -32,3% sul 2014). Nel 2018 sono state diffuse giornalmente circa 380mila copie digitali (13% del totale), in aumento del 13% rispetto al 2017. A livello mondiale, invece, nel 2018 la diffusione su carta è rimasta stabile: -0,3% sul 2017. Oggi la diffusione dei quotidiani italiani rappresenta lo 0,4% di quella mondiale, poco meno di quella dei primi due quotidiani britannici insieme (The Sun e Daily Mail).
Nel confronto con l’Europa, l’indagine evidenzia che nel 2018 il calo del giro d’affari dei gruppi editoriali in Italia si riscontra seppur meno evidente anche in Francia (-1,4%) e nel Regno Unito (-3,2%), mentre la Germania vede un segno positivo (+1%). I ricavi delle società editoriali europee esaminate segnano mediamente un -3,8% nel 2018, mentre sono in controtendenza i ricavi delle società europee che editano testate economiche (+4,5%). Italia fanalino di coda per tasso di investimento (1,1% nel 2018), meno della metà del Regno Unito (2,6%) e un terzo di quello francese (3,4%); Germania best performer (7,2%).
Tra i maggiori gruppi editoriali europei per fatturato nel 2018, la prima posizione spetta alla divisione News Media del gruppo Axel Springer, editore dei quotidiani Bild e Die Welt, con 1,5 miliardi, cui seguono le britanniche Associated Newspapers (729 milioni) e News Group Newspapers (449 milioni), editrici rispettivamente del Daily Mail e del The Sun.