Roma, 9 dic – La percentuale di imprese italiane che hanno effettuato vendite online continua a essere stabile e molto contenuta: circa un’impresa con almeno 10 addetti su sette. Le imprese con almeno 250 addetti sono più attive rispetto a quelle con 10-49 addetti e fanno registrare una crescita rispetto al 2018 (rispettivamente 35,6% e 12,8% nel 2019, 34,9% e 13,1% nel 2018).

Dal punto di vista economico, la quota di fatturato da vendite elettroniche cresce dal 10,7% all’11,5% del fatturato totale; sono le imprese con 100-249 addetti che fanno da traino, aumentando la percentuale dal 15,9% al 18,3%.

Dopo la crescita registrata negli anni precedenti, resta stabile nel 2019 la percentuale di imprese che, nel corso dell’anno precedente, hanno venduto via web (11,9%, 12,2% nel 2018) e, tra queste, prevalgono quelle che hanno avuto come clienti i consumatori privati (78,6%) anziché imprese e amministrazioni pubbliche (62,1%).

Il canale web continua a essere preferito rispetto a quello degli scambi elettronici di dati in un formato stabilito che è stato utilizzato, al pari del 2018, dal 3,4% delle imprese con almeno 10 addetti. Tuttavia quest’ultimo canale, utilizzato soprattutto nelle transazioni business-to-business (B2B), continua a generare una quota di fatturato online superiore a quello derivante dalle vendite effettuate via web (rispettivamente 8,4% e 3,1% nel 2019, 6,2% e 4,6% nel 2018).

Al contrario, in alcuni settori dei servizi più orientati agli scambi con consumatori privati, emerge una maggiore quota di ricavi derivanti da vendite via web, App, e marketplace come per i servizi delle agenzie di viaggio (19,1% del fatturato deriva dal web e solo il 4,0% dal B2B) e delle imprese ricettive (rispettivamente 29,4% e 1,6%). I settori che contribuiscono maggiormente al fatturato online dell’intera economia, sono quelli del commercio all’ingrosso e al dettaglio (27,1%), dei servizi di fornitura di energia (20,0%) e, a seguire, della fabbricazione di mezzi di trasporto (18,7%).

In termini di imprese che effettuano vendite online, quelle del settore del commercio contribuiscono per un terzo (32,5%), seguono i servizi di alloggio (19,3%) che tuttavia concorrono soltanto al 2% del fatturato online totale.