Roma, 17 dic – Microsoft ha presentato di recente i risultati di un’indagine europea sull’evoluzione dei modelli di lavoro e sull’approccio di manager e dipendenti alla trasformazione digitale. Ne è risultato, tra le altre cose, che “il cambiamento è la nuova normalità”: il 95% dei dirigenti italiani ha dichiarato che la propria azienda è stata recentemente coinvolta in un processo d’innovazione, in primis di natura tecnologica (54%). E tra le sfide che le organizzazioni del nostro Paese hanno dovuto affrontare spicca proprio l’assenza di un’adeguata cultura tecnologica (50%), seguita dalla difficoltà di un vero cambiamento culturale (35%), due istanze strategiche per il successo di qualsiasi progetto di trasformazione digitale.

Sebbene le persone facciano spesso fatica ad accettare i cambiamenti, dallo studio è emerso che migliorare la cultura sul posto di lavoro possa portare enormi benefici al business. Infatti, le aziende fondate su una “cultura dell’innovazione”, generalmente definita come cultura in cui si supportano e si promuovono nuove idee, hanno il triplo delle probabilità di raggiungere una crescita a doppia cifra: il 22% degli intervistati italiani delle aziende più innovative ha infatti dichiarato di aspettarsi una crescita a doppia cifra nel corso dei prossimi cinque anni, rispetto al 7% delle aziende meno innovative. Inoltre, queste aziende riescono ad attrarre e trattenere più facilmente i talenti: la maggior parte dei lavoratori di queste società (90%) intende restare in azienda, rispetto al 62% di chi lavora in organizzazioni con una cultura meno innovativa e che vede maggior turnover. Secondo i risultati dell’indagine, il modo migliore per trasformare la cultura aziendale è cambiare le abitudini di lavoro e le modalità di relazione. Gli italiani hanno infatti dichiarato di sprecare il 59% del proprio tempo in riunioni ed email inutili, interruzioni non necessarie e ricerca delle informazioni. Lo studio ha evidenziato come un giusto mix di tecnologia avanzata per la produttività e la collaborazione e di cultura innovativa possa contribuire notevolmente a ottimizzare i tempi, aiutando i dipendenti a dedicarsi alle attività più importanti, a concentrarsi sui propri compiti e a realizzare il proprio potenziale. Gli italiani che hanno l’opportunità di lavorare in modo più fluido e focalizzato, e di conseguenza di rendere le proprie attività più efficienti, hanno tre volte più probabilità di essere felici sul posto di lavoro (58% vs 16%).

Dall’analisi delle aziende più innovative emerge che un fattore importante, non solo per la produttività dei dipendenti, ma anche per la crescita del business, è la possibilità di collaborare in modo semplice ed efficace con colleghi, partner e clienti: il 90% degli intervistati italiani considera la collaborazione all’interno dei team di lavoro un elemento strategico per la crescita aziendale e l’88% crede che collaborare con i propri partner sia vitale per lo sviluppo del business. Nelle realtà più innovative, i tool di collaborazione semplificano lo scambio di informazioni e il coinvolgimento dei dipendenti nei processi decisionali: il 62% degli italiani che accedono a questi strumenti dichiara infatti di trovare semplice la condivisione di informazioni, contro il 20% di chi non vi accede, e il 54% afferma di organizzare facilmente riunioni, rispetto al 20% di chi non può avvalersi dei tool di collaborazione. Infine, una cultura innovativa aiuta i dipendenti a sentirsi liberi di esprimere la propria opinione (75% vs 42%) e accettare più serenamente di commettere errori (62% vs 37%), fattori che, in un mercato in rapida evoluzione, sono necessari per garantire l’innovazione, la creatività e la crescita, sia personale sia a livello aziendale.