Roma, 23 dic – Record storico di visitatori per il patrimonio culturale italiano nel 2018. Lo certifica l’Istat in una ricerca sui musei italiani in cui rileva come siano stato oltre 128 milioni le persone (di cui 58,6 stranieri) che hanno visitato il patrimonio culturale italiano nel 2018: quasi 10 milioni in più (+8%) rispetto al 2017. L’incremento maggiore è registrato dai monumenti e i complessi monumentali (+11,5%) e dai musei (+9,6%). Diminuiscono i visitatori delle aree archeologiche (-11,3%).
Le prime 10 città sono nell’ordine Roma, Firenze, Napoli, Venezia, Milano, Torino, Pisa, Pompei, Siena e Verona, nelle quali si concentra oltre la metà dei visitatori (il 55,5%).
Nel 2018, l’Italia vanta 4.908 tra musei, aree archeologiche, monumenti e ecomusei aperti al pubblico. È un patrimonio diffuso su tutto il territorio: in un comune italiano su tre (2.311) è presente almeno una struttura a carattere museale. Ce ne è una ogni 50 Kmq e una ogni 6 mila abitanti. La maggior parte sono musei, gallerie o raccolte di collezioni (3.882), cui si aggiungono 630 monumenti e complessi monumentali, 327 aree e parchi archeologici e 69 strutture ecomuseali.
Dallo studio emergono anche ombre. Sono solo il 10% le strutture che dispongono di un catalogo scientifico digitale del proprio patrimonio. Tra questi spiccano i musei di arte antica (23%), di storia e di scienze naturale (16%) che più di altri hanno raccolto su supporto digitale le opere e i beni posseduti.
Sono poi ancora numerose, segnala l’Istat, le strutture espositive che presentano ancora barriere fisiche e sensoriali: solo la metà (53%) è attrezzata con rampe, bagni ed elevatori per le persone con ridotta capacità motoria e poco più di una su dieci (12%) offre percorsi tattili e materiali informativi sensoriali per ipovedenti e non vedenti.