Roma, 24 dic – “Piccoli passi intrapresi con fede e speranza possono permettere di superare della antiche divergenze e delle divisioni profonde per portare armonia e comprensione”: la regina Elisabetta II farà appello all’unità del Paese nel suo discorso di Natale, in un altro annus horribilis per la monarchia e non solo.
Il 2019 ha infatti visto soffiare su Buckingham Palace il vento dello scandalo: il principe Andrew si è trovato coinvolto nelle vicende legate al caso Weinstein ed è stato di fatto sospeso da ogni funzione protocollare, mentre il principe Harry se l’è presa pubblicamente con la stampa per una “persecuzione” ai danni della moglie Meghan che a suo dire ricalca quella condotta a suo tempo contro la madre Diana.
“Ovviamente, il cammino non è facile e quest’anno è apparso disseminato di trappole, ma dei piccoli passi possono comportare enormi differenze”, ha rimarcato Elisabetta alludendo alla vicenda della Brexit che dopo tre anni e mezzo di psicodramma politico sembra finalmente essere avviata a conclusione con un’uscita dall’Ue programmata il 31 gennaio.
La Regina ha poi ricordato il 75esimo anniversario dello Sbarco in Normandia, in cui “coloro che erano stati nemici giurati si sono riuniti per delle commemorazioni ai due lati della Manica”: “Nel metterci alle spalle le differenze del passato e andando avanti insieme, onoriamo la libertà e la democrazia difese a così alto prezzo”.
Assai più diretto il premier conservatore Boris Johnson, reduce dal trionfo elettorale del 12 dicembre e che nel suo messaggio natalizio ha invitato i propri concittadini a “non litigare troppo” durante le feste.
Malgrado difficoltà e scandali la Regina e l’istituzione che rappresenta rimangono molto popolari: secondo un sondaggio YouGov dello scorso autunno l’80% dei britannici ha un’opinione positiva di Elisabetta II e il 70% è favorevole alla monarchia.