Può una cravatta diventare una mascherina? La risposta è sì. Ci ha pensato il sarto artigiano Andrea Cammarota, titolare della “Sartoria da Napoli” che durante il lockdown, un un periodo che ha colpito fortemente (tra i tanti) anche il settore dell’abbigliamento, ha sfruttato la sua passione e l’arte per il made in Italy per trasformare il prodotto principale della sua Sartoria, ossia le cravatte, in mascherine di cotone. “Ho adattato la mia azienda alla situazione – spiega Cammarota – non è stata una vera e propria riconversione, ma un modo per stemperare le preoccupazioni e i dolori. Naturalmente non parliamo di veri e propri articoli medici, quanto di dispositivi in stoffa. La parte esterna è in seta di cravatta, in più colori e fantasie, quella interna in cotone per camicie. A foderare il tutto, uno strato in tnt (tessuto non tessuto), che la rende idrorepellente”. In sostanza, è bastato un tocco di colore e una buona idea per trasformare un semplice prodotto di cotone in un oggetto che per diversi giorni, durante l’emergenza Covid, era introvabile e indispensabile. Come affermava lo stesso sarto Andrea Cammarota, queste mascherine non sostituiscono quelle professionali vendute nelle farmacie ma possono, però, rappresentare comunque una barriera di protezione.
Dalla seta delle cravatte nascono le mascherine
La riconversione durante il lockdown di una sartoria di Napoli