Decine di sensori da installare sul territorio comunale, per raccogliere dati sulle dinamiche ambientali e farli “analizzare, restituire e monitorare in tempo reale”. Nascerà così una di quelle infrastrutture denominate “I.o.T.” (“Internet of Things”, l’Internet delle cose), una rete all’interno del territorio che darà alla pubblica amministrazione uno strumento conoscitivo utilissimo per scegliere le azioni giuste nei vari campi e gestire al meglio le emergenze ambientali. La “città intelligente” (smart city) a Carpi comincia a diventare realtà: la giunta infatti ha firmato il protocollo d’intesa con Regione e Lepida (la società a capitale pubblico per lo sviluppo digitale) per un progetto-pilota, ispirato alle più avanzate città europee.
L’approccio strategico
Il progetto prevede di installare entro fine anno una cinquantina di sensori capaci di registrare in modo capillare valori preziosi quali le concentrazioni di polveri sottili e di anidride carbonica, la temperatura e l’umidità dell’aria, i livelli di acqua nei canali e i flussi di traffico veicolare, per realizzare una piattaforma interattiva da interrogare in modo flessibile, così da adattare scelte e azioni in modo dinamico. Un approccio strategico per “rispondere alle problematiche legate ai cambiamenti climatici, alla tutela delle risorse energetiche e idriche e più in generale per rendere concreta un’idea di città sostenibile”, si legge nella delibera. I dati non saranno destinati solo agli addetti ai lavori, ma saranno consultabili dalla cittadinanza, attraverso software che verranno sviluppati da Lepida scpa.
Iniziative regionali
Questa iniziativa che proietta Carpi nel futuro rientra nel progetto della Regione “SensorNet – I.o.T. per un territorio smart”, il quale prevede appunto di realizzare una Rete “IoT” per la Pubblica Amministrazione “dove i cittadini e le aziende, oltre alla PA stessa, possano integrare i propri sensori, sfruttando ogni rete disponibile per la raccolta e fornendo dati agli utilizzatori mediante profilazione”, spiega il documento. Un progetto realizzabile grazie all’eccellenza di Lepida e al cofinanziamento della Regione, che sarà anche un possibile esempio da seguire per altre realtà. La Regione Emilia-Romagna infatti vuole che il proprio territorio sia sempre più “smart” e l’ambizione è che entro il 2025, con l’Agenda Digitale, l’intero territorio possa essere una “data valley” diffusa e strutturata in cui le tecnologie saranno lo strumento per migliorare la società e l’economia. La posa dei sensori a Carpi sarà completata nel 2021: costo stimato circa 150mila euro