Alle Isole Eolie tutto è poesia. E non è solo un modo di dire. Il nostro viaggio inizia su un aliscafo che da Milazzo conduce fino a Salina, l’isola dell’immenso, dell’infinito e dei tramonti più belli del mondo. Al molo di Rinella ad attenderci c’è il portalettere dell’isola. Il Postino delle Isole è una specie di figura leggendaria. In questi luoghi i nomi delle strade sono incisi alla buona nel legno oppure dipinti sulla pietra. Ci si può permettere ancora il lusso di lasciare le porte aperte con le chiavi all’esterno. E poi il paese ha poche buche delle lettere, non ha quasi numeri civici e la toponomastica è bizzarra e fantasiosa. “Io faccio il giro di Malfa che è divisa a metà – racconta Antonio, il postino – Pollara, Valdichiesa, Leni per arrivare a Rinella. Poi parto il giovedì per consegnare ad Alicudi. Al collega invece è affidata l’altra mezza Malfa, Santa Marina e Lingua. Lui, una volta a settimana, consegna a Ginostra, a Stromboli”.
La “casa rosa” di Neruda
Alle isole la posta arriva con le navi. La prima arriva con le lettere alle 11.30; la seconda trasporta i pacchi. Il cinguettio degli uccelli è la colonna sonora che ci accompagna a ritroso sulle stradine del Postino. Camminando, lo sguardo viene catturato dalla famosa “casa rosa” di Neruda nel film con Troisi. Un luogo che continua ad avere un fascino senza tempo. Il privilegio della posizione solitaria che domina il cielo e il mare di Salina ha fatto della casa “rosa tramonto” un luogo di culto, uno scenario che rappresenta la poesia nell’accezione più elevata e sublime.