Il tema è certamente annoso e la formula magica non esiste. Conciliare la vita lavorativa con quella di mamma vuole dire essere abili acrobate dall’alba al tramonto, finché Morfeo non abbraccia la prole. E come abili acrobate, le mamme lavoratrici rendono sensazionale la loro normalità: serietà e professionalità al lavoro, pannolini da cambiare e compiti da finire a casa. Tutto il giorno, tutti i giorni. Forse anche per questo non stupisce che la disparità di genere nel mondo lavorativo penalizzi soprattutto le donne. La fotografia italiana sulla questione è infatti tutt’altro che rosea. A ben guardare gli ultimi dati dell’Ispettorato del Lavoro, di fronte alla nascita di un figlio, sono purtroppo sempre di più le mamme che lasciano il proprio posto di lavoro.
Un’eccezione nel mondo del lavoro
Nel 2019 sono state quasi 38.000 le lavoratrici neomamme che si sono dimesse, con un trend in crescita rispetto agli anni precedenti. Numeri desolanti che la dicono lunga su quanto il mondo del lavoro sia incapace di accogliere la genitorialità come una risorsa, ma, per nostra fortuna, Poste Italiane fa eccezione. I numeri sul tema e le iniziative sono decisamente in controtendenza nel panorama nazionale. Con oltre la metà della propria forza lavoro (il 54%) rappresentata da donne, l’incidenza del personale femminile tra quadri e dirigenti è pari al 46%. Inoltre, il 44 % dei componenti del CdA è donna, in primis la Presidente Maria Bianca Farina. Percentuali importanti sostenute da una politica aziendale particolarmente attenta alla tutela e alla protezione dei Diritti Umani che ha permesso alla nostra Azienda di raggiungere importanti traguardi a livello internazionale.
Il merito di Poste Italiane
Poste Italiane, ad esempio, si colloca al terzo posto nella classifica sulla parità di genere delle società appartenenti all’indice FTSE MIB della Borsa di Milano. A stilare la classifica l’autorevole Equileap, un’organizzazione indipendente che elabora dati e analisi sulla gestione della gender equality nelle più importanti imprese su scala internazionale. Attestati di merito fondati su una serie di iniziative a tutela della diversità di genere e di valorizzazione della maternità garantendo, per esempio, alle lavoratrici un trattamento economico di miglior favore rispetto a quello previsto dalla legge. Durante il congedo di maternità Poste Italiane eroga il 100% della retribuzione per tutti i 5 mesi di astensione dal lavoro, rispetto al pagamento dell’80% previsto dalla legge. Inoltre, alle mamme e ai papà che fruiscono del “congedo parentale” nei primi sei anni di vita del bambino, viene garantito l’80% della retribuzione per i primi due mesi, invece del 30% previsto dalla legge.