Che sarebbero stati progetti caratterizzati da spunti innovativi e fantasiosi non c’era alcun dubbio ma ora questi spunti si conoscono nel dettaglio. Si è concluso l’hackathon “Next Generation – POST-iamoci”, l’hackathon che ha chiuso il progetto “#NextGeneration”, organizzato da Poste Italiane in collaborazione con Consel Consorzio Elis. La sfida ha coinvolto tre istituti scolastici presenti in contesti socio-culturali di periferia a Bologna, Roma e Napoli-Scampia. L’obiettivo era fornire ai ragazzi gli strumenti necessari per affrontare le scelte del futuro con maggiore preparazione, in un contesto sempre più caratterizzato da cambiamenti rapidi e radicali e dalla presenza delle tecnologie digitali, preparandoli al mondo del lavoro e a gestire i nuovi mestieri anche attraverso la conoscenza e la sperimentazione di competenze nevralgiche, come le “soft skills” e l’approccio innovativo.
Nuova modalità
I primi incontri si erano svolti nelle scuole, ma a causa dell’emergenza sanitaria, il progetto è stato riconfigurato in modalità online. Poi, a giugno, per una settimana 22 degli studenti, insieme a 21 tra i figli dei nostri dipendenti delle scuole superiori, hanno partecipato all’hackathon in modalità online. Divisi in sei gruppi, hanno proposto progetti originali in risposta alla sfida lanciata da Poste Italiane: viviamo nello stesso mondo digitale, siamo sicuri di parlare la stessa lingua? Come facciamo a capirci sempre di più? La sfida è stata pensata per stimolare riflessioni e idee volte a migliorare la relazione genitori-figli-nonni, valorizzando la dimensione intergenerazionale e cercando di enfatizzare la componente inclusiva del mondo digitale. L’obiettivo era avvicinare, grazie al contributo e alla partecipazione dei giovani, il mondo degli adulti alle nuove frontiere della tecnologia, attraverso la ricerca di linguaggi comuni e l’individuazione di occasioni di scambio reciproco.
La creatività innanzitutto
I ragazzi hanno realizzato siti web, applicazioni, video tutorial, interviste dando la parola anche ai “senior” per avere da loro suggerimenti per il lancio del loro progetto, cercando di dividersi i lavori secondo le proprie capacità (grafica, webdesign, musica), avventurandosi in tematiche totalmente nuove. Al termine dell’hackathon, una giuria, composta da sei colleghi di Poste Italiane e da due startupper, ha decretato la vittoria di uno dei gruppi. Le sei idee vincenti sono state: “Trova un Modo (TuM)”, app che raccoglie in unico luogo informazioni e tutorial con modalità di lettura e spiegazione semplificata; “Smart Old – Un libro del futuro per rimanere connessi” dove vengono trattati argomenti quali qrcode, fake news e sicurezza informativa; una piattaforma di supporto “medico base” per accorciare le file e testare le capacità cognitive dei pazienti attraverso giochi interattivi; una cover per cellulare con relativo sistema operativo ad hoc per avere pulsanti e funzionalità ideate per persone “mature” o per disabilità (ad esempio, quella uditiva); corsi di informatica per gli adulti che consentono con una specifica certificazione ad alcuni anziani di trasformarsi da studenti a docenti parlando così la stessa lingua dei loro coetanei; un’app che raccoglie tutte le domande sul mondo dell’informatica in un unico ecosistema digitale.