Più di tre quarti (77%) delle aziende del settore aerospaziale sono convinte che la ”credibilità ambientale” sarà la principale chiave di differenziazione nel futuro. Inoltre, il 72% è convinto che i nuovi materiali daranno la spinta nell’abbattere le emissioni e rendere i voli più sostenibili. Lo si apprende da secondo capitolo dell’indagine Horizon Shift, che raccoglie l’opinione dei leader dell’industria aerospaziale e aeronautica europea. Il 65% crede che gli investimenti in innovazione capaci di ridurre le emissioni dovrebbero continuare nonostante la pandemia, con un 42% che sta già trasformando la supply chain in ottica di riduzione delle emissioni di anidride carbonica.
Migliorare la supply chain
Il 77% delle aziende ritiene dunque che le prestazioni ambientali saranno un elemento chiave di differenziazione, con un aumento di 9 punti percentuali rispetto alla precedente rilevazione, poco prima del lockdown. Il 91% dei leader intervistati ammette che la riduzione della CO2 sta avendo una qualche forma di impatto sul modo in cui gestiscono le loro aziende e la buona notizia per il settore aerospaziale europeo è che sembra che abbiano deciso di affrontare la sfida trasformando le supply chain e sviluppando nuove tecnologie e materiali. Il report approfondisce poi le sfide che la stessa supply chain deve affrontare e i miglioramenti che il settore sta adottando per vincerle. In cima alla lista delle preoccupazioni da qui a due anni sono l’ottemperanza alla normativa ambientale, seguita dalla mancanza di flessibilità e dei lunghi ritardi della supply chain (69%), la lentezza dei processi di certificazione (60%) e la volatilità dei costi delle materie prime e la loro reperibilità (57%). Dalla ricerca è emerso che le aziende si prefiggono di utilizzare tecniche di produzione avanzate per migliorare la produttività e la produzione, realizzando una gamma più flessibile di prodotti (63%) e consegnando più rapidamente i pezzi o l’aeromobile stesso (58%).