In un frangente drammatico, in cui la realtà alla quale eravamo abituati era stata distorta dagli effetti di un virus pronto a sconvolgere le vite di tutti, ogni piccolo segnale in grado di infondere anche la più flebile sensazione di normalità è stato fondamentale. Piccoli grandi gesti, fatti con coraggio da chi aveva compreso immediatamente che da quel 21 febbraio – così vicino eppure lontano come un’era geologica se si pensa a quanto della nostra quotidianità sia cambiato – il senso civico, la solidarietà, la responsabilità avrebbero fatto la differenza. E’ stato il coraggio dei dipendenti di Poste Italiane che nell’immediatezza della definizione delle prime zone rosse in Italia, quelle nel Lodigiano, non hanno esitato un solo momento e hanno garantito l’operatività del servizio, partendo dalla consegna delle pensioni per poi rivelarsi il fulcro di comunità che anche grazie a questo sono ripartite.
Una questione di rispetto
Come Maria Giovanna Pretini, direttore dell’Ufficio Postale di Castiglione d’Adda, che si è resa subito disponibile. “Lavoro in questo ufficio da 17 anni – racconta – Quando mi hanno chiesto di rientrare per il pagamento delle pensioni non ho esitato. Ho pensato di andare a Castiglione perché ho sempre lavorato lì e mi sembrava una questione di rispetto verso la comunità: volevo essere presente”. Maria Giovanna si è sempre sentita sicura, anche in un momento in cui avere timore sarebbe stato più che lecito: “Con l’aiuto dei dpi, delle misure di prevenzione messe in atto dall’azienda, grazie ai comportamenti responsabili delle persone e al supporto della Protezione Civile, che ha dato una mano anche nella gestione delle code, ho sentito comunque di lavorare in sicurezza”.
Forza e coesione
Di quei momenti, Fabrizio Gaudio, Capo Gestione Operativa Macro Area Nord Ovest, un altro “prima linea”, ricorda la forza dei colleghi e l’emozione all’arrivo dei primi clienti: “Mi ha colpito il coraggio incredibile di alcune persone, magari con figli piccoli o vicini alla pensione, che si sono messe a disposizione per riaprire gli uffici. Ho visto persone che hanno agito con orgoglio per gli altri, nel silenzio, in maniera umile e pacata. Ci sono state una forza e una coesione che hanno trasformato tutti in piccoli grandi leader. All’inizio a Codogno, quando sono entrati i primi clienti, tremavamo per l’emozione”. E dall’altra parte non è mancata la riconoscenza, come sottolinea Fabio Fisichella, direttore dell’Ufficio Postale di San Fiorano, che ha dato prima la disponibilità di lavorare come sportellista a Castiglione d’Adda e poi nel proprio Ufficio sempre in zona rossa. “Molti mi hanno ringraziato. Ho pensato ai pensionati, che qui sono abituati ad avere contanti in tasca, e mi sono sentito in dovere di aiutare queste persone che con me sono sempre state gentili. Ho avuto un po’ di timore ma la mia compagna mi ha detto di fare ciò che sentivo. Ed è tutto andato bene”.