“Avevo appena finito l’Accademia di Belle Arti: ero giovane e avevo le idee un po’ confuse. Non sapevo cosa avrei fatto da grande quindi decisi di provare a entrare nel mondo della scuola: mi dicevano “fai la domanda”. E così feci: inviai decine e decine di lettere. Ricordo ancora l’enorme plico con cui andai all’Ufficio Postale e il tempo impiegato per fare le cose perbene. Scrissi a tutte le scuole medie e i licei artistici di Roma. Il risultato? Nel giro di breve tempo mi tornarono tutte indietro! Cosa avevo combinato? Semplice. Avevo confuso il destinatario con il mittente!”. Max Paiella, tra le voci storiche della trasmissione radiofonica di Rai Radio2 “Il ruggito del coniglio”, oggi ci ride su ma ricordando quell’episodio di qualche anno fa ammette: “Il retro, la parte frontale: sbagliai nella compilazione della busta”.
Tra tecnologia e vintage
Oggi, con la corrispondenza, il problema sembra superato: “Ora è tutto più semplice – dice Paiella – Anche perché i servizi online e le app mi aiutano a gestire questo cattivo rapporto che ho con la burocrazia”. Comico, musicista, cantante, imitatore e vignettista Paiella ammette, invece, di avere un buon rapporto con le lettere: “Mi riportano ai ricordi dell’infanzia, a quelle lettere scritte a mano” che hanno un fascino senza tempo come è fissa nella memoria “l’immagine del portalettere con la sua bicicletta”. E c’è chi alle lettere e ai postini ha dedicato novelle e filastrocche tanto care al comico romano: Gianni Rodari. In occasione dei cento anni dalla nascita celebrati nel 2020, Paiella ha infatti dato voce al mitico maestro scrittore di Omegna con lo spettacolo “Max Paiella legge Rodari”. Dal 2004 a oggi, Paiella è ospite fisso della celebre trasmissione radiofonica “Il Ruggito del Coniglio”. Ha preso parte a tre serie di “Parla con me”, condotto da Serena Dandini e Dario Vergassola.