Per il 92% degli italiani, l’emergenza Covid-19 incide sulle scelte turistiche. Il 40% viaggerà meno in assoluto, il 31% si sente più protetto in auto, il 27% viaggerà all’interno della propria regione, il 24% anche fuori regione e il 23% preferirà aree popolate. Cosa fa sentire sicuri i turisti? Il 35% la mascherina e il 20% tavoli e posti all’aperto, ma in particolar modo il turismo sostenibile, per il 74% infatti lo ritiene è più sano e sicuro. Questi alcuni dati che emergono dal 10° Rapporto “Gli italiani, il turismo sostenibile e l’ecoturismo” presentato a Roma e promosso per celebrare la 41° Giornata Mondiale del Turismo organizzato da Fondazione UniVerde, Touring Club Italiano e Noto Sondaggi con la main partnership di Cobat.
Qualità dell’ambiente
“Dobbiamo costruire una economia circolare – afferma Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione UniVerde – e il turismo nel nostro Paese non può non occuparsi della qualità dell’ambiente. Il turismo sostenibile in Italia è sempre più importante e rilevante, abbiamo capito che è un turismo sicuro che ha una attenzione ai quantitativi, alle distanze, alla qualità dell’aria e possiamo allargare questa capacità. Dobbiamo fare in modo che l’Italia diventi sempre più un paese dal turismo sostenibile e sicuro”. Tra gli interventi anche quello del presidente Enit, Giorgio Palmucci: “Bisogna accelerare nel far crescere il turismo nel nostro Paese, l’Italia è il Paese più sicuro in questo momento. Se fino a ieri la scelta di una vacanza era legata alla variabile prezzo – ha evidenziato Palmucci – oggi è legata alla variabile sicurezza e noi dobbiamo raccontare e garantire che questa sicurezza in Italia c’è. Non siamo più considerati gli untori, non si parla più dell’Italia come paese a rischio ma continua ad essere il Paese più desiderato nel mondo. Attraverso questo straordinario evento negativo speriamo che si possano evitare gli errori del passato e mettere la sostenibilità davvero al centro. Abbiamo 55 siti Unesco, siamo al primo posto insieme alla Cina, e il 60% di questi siti sono in Comuni che hanno meno di 50mila abitanti – ha concluso – l’effetto Covid ha obbligato anche noi italiani a scoprire più l’Italia e il 97% degli italiani che sono partiti sono rimasti in Italia. È importante quindi la promozione, dobbiamo essere consapevoli di ciò che il turismo è per l’economia italiana”.