Per il secondo anno di vita di PostePay S.p.A., TG Poste ha ospitato Marco Siracusano, Amministratore Delegato di PostePay. Con lui, il telegiornale dall’Azienda ha ripercorso due anni di successo che parte da una chiara strategia iniziale e dalla crescita dei pagamenti digitali.
Qual è il segreto del successo di PostePay S.p.A.?
“Quello di aver potuto lavorare all’interno del gruppo Poste Italiane, di aver potuto unire tutti i puntini degli asset che il Gruppo ci ha messo a disposizione in termini di clienti e di piattaforma tecnologica. E poi l’aver avuto una strategia chiara, fin dall’inizio, fin dalla fondazione”
Possiamo riassumere i grandi numeri fatti segnare in questi primi due anni da PostePay?
“Abbiamo 29 milioni di carte di pagamento, di cui 22 milioni sono Postepay. Sette milioni sono invece le carte del conto BancoPosta. Abbiamo poi 7 milioni di e-wallets digitali e 4 milioni e mezzo di SIM Poste Mobile. L’aggregazione di questi numeri ci fornisce la cifra di come PostePay sia diventato un vero e proprio ecosistema. Dunque, partendo dall’essere il più grande emittente di plastica del Paese, abbiamo fatto un percorso di integrazione e di convergenza, prima tra mondo fisico e digitale, poi anche tra mondo dei pagamenti e mondo della telefonia. A questi numeri possiamo aggiungere quello relativo ai 13 milioni di app. Creare un ecosistema significa mettere in connessione i nostri clienti con i diversi punti di contatto, rappresentati dalle carte fisiche e quindi dagli Uffici Postali e dagli sportelli automatici, nonché dai negozi e da tutto il mondo digitale, all’interno di una vera e propria trasformazione digitale del gruppo”.
Ma Poste Italiane di certo non si ferma qui, anche se i numeri sono senza dubbio già da record. Cosa ci si aspetta per il futuro?
“Siamo in un settore che cresce moltissimo, in un Paese che tuttavia è un po’ arretrato. Basti pensare che l’80% delle spese è ancora fatto attraverso il contante. Quindi siamo per fortuna in un Paese che ha una grande crescita e noi siamo uno dei motori di questa crescita. Anche perché una delle peculiarità di PostePay è che non serve solo i clienti di Poste, ma serve anche molti altri milioni di clienti che ancora non sono clienti di BancoPosta ma stanno adottando sempre di più Postepay per le sue piattaforme digitali di pagamento”.
Veniamo al sistema di pagamento cashless voluto dal Governo. Poste Italiane e PostePay sono senza dubbio tra gli attori principali di questo progetto.
“Noi riteniamo che questa sia un’iniziativa importantissima, proprio per i numeri che citavo in precedenza. L’Italia è un Paese dotato di tante infrastrutture ma l’utilizzo che se ne fa è più basso rispetto alla media europea. Quindi riteniamo che il piano Italia-Cashless che il Governo sta portando avanti abbia una doppia valenza: da un lato l’emersione del mondo dell’evasione e, dall’altro, sta rappresentando un importantissimo percorso di alfabetizzazione verso i pagamenti di quella larga fascia di popolazione che oggi non solo non utilizza strumenti digitali, ma neppure quelli generali di pagamento. Noi crediamo che Poste Italiane con PostePay possa dare un contributo da operatore di mercato attraverso la realizzazione di tutti quei programmi di cashback di Stato che dovrebbero partire a breve. Ma noi possiamo offrire anche un ulteriore contributo (che rientra nella tradizione di Poste) e cioè quello di fare un percorso di molti milioni di italiani verso l’inclusione e l’adozione di nuovi strumenti, anche in un mondo post-Covid”.
Nei giorni scorsi c’è stato un problema tecnico su Poste Mobile, che poi è stato risolto. Di cosa si è trattato?
“E’ successo che, purtroppo, il 28 settembre scorso, nell’ambito di un intervento già programmato di manutenzione, si è verificato un problema di autenticazione di alcuni clienti sulle piattaforme. Questo ha generato alcune ore di ripristino e alcuni clienti sono stati a tratti coinvolti in questa attività. Ovviamente la tradizione di Poste Italiane prevede la capacità di essere sempre vicini ai nostri clienti. Abbiamo dunque chiesto doverosamente scusa, perché il mondo delle infrastrutture tecnologiche può determinare alcune problematiche. La cosa per noi importante è stata di dare rassicurazioni che quello che è accaduto non abbia più a ripetersi e, soprattutto, dare da subito un segnale di vicinanza ai nostri milioni di clienti. Per far comprendere come i nostri clienti siano il bene più prezioso per noi, abbiamo messo in campo un’iniziativa che volesse dare loro un segnale concreto per i disagi che sono stati a tratti arrecati, con 100 giga di traffico in regalo”.
Anche in virtù delle problematiche riguardanti il Covid-19, questo può essere l’anno di svolta per i sistemi di pagamento digitali?
“Senza dubbio. Già oggi Postepay ha il 25% di quota di mercato sulle transazioni e-commerce. Il lockdown ha portato chi già utilizzava questi sistemi di pagamento ad utilizzarli sempre di più. Il contante, non a caso, rappresenta un costo di sistema e il lockdown ha abituato molte persone ad utilizzare le carte anche, ad esempio, per pagare il caffè al bar. Le abitudini dei consumatori si incrociano dunque con nuove metodologie di offerta e anche col programma di Italia Cashless”.
Ecco l’intervista al TG Poste.