“A mio padre piaceva definirsi “un cronista”. E non era un vezzo né un indulgere a falsa modestia. In lui c’era una grande curiosità, lo appassionavano le storie delle donne e degli uomini che incontrava, fosse un Capo di Stato, un primo ministro o un minatore del Sulcis”. Bice Biagi parla con grande emozione di suo padre Enzo. La stessa emozione che ha provato il 9 agosto scorso quando nel piccolo villaggio di Pianaccio, paese natale cento anni fa di Enzo Biagi, si è tenuta la cerimonia per il francobollo dedicato al maestro del giornalismo italiano. «Mi sono commossa, come tutta la mia famiglia – confessa Bice Biagi a Postenews – è stato veramente un gesto che abbiamo molto apprezzato e che è arrivato inaspettato, una grande sorpresa e di questo siamo molto grati».
Tutto il mondo e un paesino
La piccola Pianaccio è il teatro ideale per raccontare un punto che accomuna Enzo Biagi e la missione sociale di Poste: quello dell’attenzione verso i piccoli borghi e verso la gente comune, che il conduttore di Linea Diretta amava raccontare. “Ricordo – prosegue Bice – quando c’era l’Ufficio Postale e si andava a ritirare la corrispondenza: era un momento sociale importante. Oggi, in un paese di poche anime, si sente ancora il rumore alle 13 della macchina del portalettere che viene a consegnare la posta a chi non ha mai lasciato questo borgo. Ed è un atto di grande civiltà. Una nazione come la nostra deve pensare anche a chi vive nei piccoli borghi dove, nonostante internet e le tecnologie, si aspetta ancora l’arrivo del portalettere”. Biagi, ha detto lui stesso, non ha davvero mai lasciato Pianaccio: “Papà parlava molto con le persone, quando veniva qui si sentiva a casa sua e aveva una grande curiosità per le storie di tutti i giorni. Aveva questa capacità di dialogare allo stesso modo con un Capo di Stato, un intellettuale o un politico e anche con persone comuni, col farmacista, la maestra, il postino, il maresciallo del Carabinieri di un paesino in Sardegna”.
La strada e l’annullo
L’evento dell’annullo filatelico è avvenuto davanti alla casa dove Enzo Biagi è nato: “Gli è stata intitolata la piccola strada che passa davanti alla casa: c’era molta gente, c’è stata la distribuzione del francobollo. Qui tutto assume un tono più forte e più sentito. Mi era già capitato nel corso di questi anni di assistere a inaugurazioni di piazze, ponti, arterie importanti. Ma questo stradello di montagna ha un valore e un significato del tutto speciale”.