Alla prima lezione gli iscritti sono 400. Un bel numero, sono tanti. Si parte da Palermo, un piccolo punto nella mappa sterminata del Paese, che Poste Italiane disegna con i suoi uffici. Ma il Progetto di Educazione Digitale risalirà tutta la Penisola, dalla Sicilia al Trentino Alto Adige, e accanto ai lavoratori dell’Azienda metterà assieme i suoi clienti. È un’esigenza imposta dai tempi nuovi, che il lockdown del Covid ha solo fortemente accelerato. «E non è un seminario nato per i dipendenti», sottolinea Ilaria Delle Vedove, l’insegnante che ha appena finito di tenere la prima lezione, «ma piuttosto un vero e proprio servizio destinato alla cittadinanza. L’obiettivo è quello di portare un contributo alla digitalizzazione dell’Italia». In fondo, questa è una caratteristica che appartiene all’anima dell’Azienda, da quando insegnò a una popolazione prevalentemente analfabeta a leggere e scrivere le lettere che recapitava anche nei villaggi più sperduti fra i bricchi e le salite impervie, e poi a imparare l’arte del risparmio con i primi buoni postali, tenendo lezioni nelle scuole elementari.

Innovazione e accessibilità
Ma se è vero che le Poste italiane hanno sempre accompagnato il Paese nella sua crescita anticipandone talvolta i cambiamenti, anche in questa fase di innovazione, imposta dalla trasformazione digitale, si trovano al fianco della nostra società e del sistema per accelerarne soprattutto lo sviluppo, perché, come sottolinea ancora Ilaria Delle Vedove, «noi accusiamo un ritardo abbastanza preoccupante lungo questo cammino: secondo la Comunità Europea siamo quasi un fanalino di coda, al venticinquesimo posto su 28 Paesi». Nell’ambito di questo percorso, l’Azienda ha scelto di adottare un approccio fortemente inclusivo, teso ad agevolare l’accessibilità da parte di tutti i propri clienti, per rispondere a un bisogno più generale. La digitalizzazione ha d’altro canto nel suo dna tra i suoi vantaggi, oltre a rappresentare inesorabilmente ormai attualità e futuro e permettere la riduzione degli impatti ambientali, anche quello di favorire, appunto, l’inclusione sociale, grazie a nuove modalità di accesso delle informazioni, e ai prodotti e ai servizi che fornisce, offrendo ai clienti nuovi canali d’accesso (sito web e app). L’innovazione in corso, per la quale Poste Italiane ha deciso di investire una somma rilevante, attorno ai duecento milioni di euro, riguarda tutta l’Azienda nel suo complesso, dai servizi di consegna, a quelli di pagamento e di investimento.