In attesa che i Paesi europei decidano sulla città che ospiterà il Tribunale Unificato dei Brevetti – dopo che Londra è uscita dai giochi per la Brexit – Milano, candidata dal Governo italiano a sede ospitante, diventa teatro di alleanze tra Istituzioni per la tutela della proprietà intellettuale. Del resto, Milano è la città più innovativa d’Italia. Nel nostro Paese oltre un brevetto su tre viene depositato nel capoluogo lombardo. Infatti, su un totale nazionale di 56.420 domande di brevetto depositate nel 2019, Milano con 19.945 domande e un peso pari al 35,3% rispetto al dato nazionale si attesta la prima provincia italiana per numero di brevetti depositati. Seguono Roma con 14.371 domande (è il 25,4% del totale nazionale) e Torino con 10.283 domande (18,2%). Tra le regioni il primato spetta alla Lombardia, che per numero di domande di brevetto depositate rappresenta il 37,8% del totale nazionale, con 21.477 domande (Fonte: UIBM-Mise 2019).
La mediazione
Per aiutare le imprese e i professionisti nelle controversie in materia di proprietà intellettuale e tecnologia, la Camera Arbitrale di Milano e il Centro di Arbitrato e Mediazione WIPO (World Intellectual Property Organization Arbitration and Mediation Center), agenzia dell’ONU, hanno siglato un Accordo di collaborazione che promuove lo strumento della mediazione. La mediazione è la via più vantaggiosa per le parti per arrivare in tempi rapidi all’accordo (anche in 24 ore). In Camera Arbitrale di Milano e in WIPO le parti giungono all’accordo nel 70% dei casi. A differenza della causa in Tribunale, la mediazione consente alle parti di mantenere il controllo sul procedimento, sull’esito, sui tempi e sui costi, che sono individuabili in anticipo. La mediazione permette alle parti di scegliere un mediatore, con specifiche competenze nella gestione del conflitto in materia di proprietà intellettuale e tecnologia. Alcune tra le aree maggiormente interessate dalle controversie in materia di proprietà intellettuale e tecnologia sono le licenze di marchi e brevetti, il diritto d’autore e la gestione collettiva del diritto d’autore, contratti di franchising e distribuzione, contratti relativi a software e IT, contratti di produzione e distribuzione di format TV. “Gli strumenti di risoluzione alternativa delle controversie, nell’ambito della tutela della proprietà intellettuale – ha dichiarato Stefano Azzali, Direttore Generale della Camera Arbitrale di Milano – sono ad oggi ancora poco conosciuti e quindi poco diffusi, ma quando vengono utilizzati dagli avvocati e dalle parti i risultati sono positivi. Per questo insieme a WIPO abbiamo deciso di sottoscrivere un impegno per incentivare l’uso della mediazione, come soluzione più congeniale in controversie dall’alto profilo del know-how e delle competenze specifiche”.