Per lui il tempo non sembra passare mai. Claudio Lippi, l’amato 75enne conduttore milanese, è sempre al lavoro e si racconta a Postenews, percorrendo presente, passato e futuro della sua professione. “Giochi senza frontiere”, “Buona Domenica”, “Il pranzo è servito”, “Domenica In”, “Tale e Quale Show”, “La prova del cuoco” sono solo alcune delle trasmissioni di successo che hanno visto protagonista questo “eterno ragazzo” della tv italiana. Il resto è storia recente. Dalla novità “Tuby Tv”, canale multi-tematico online nel quale Lippi si esibisce in qualità di opinionista, fino all’idea di partecipare (come cantante) alla prossima edizione del Festival di Sanremo.
Claudio, qualche mese fa hai confessato un tuo sogno nel cassetto: presentarti con un brano a Sanremo. A che punto siamo?
“Il progetto sta seguendo il suo iter. È una cosa alla quale tengo molto. Mi è stato proposto un brano meraviglioso, che mi ha particolarmente colpito. Questa canzone, per me, è come una magnifica creatura. Ci credete se vi dico che, dopo aver ascoltato questo brano, mi sono commosso? Mi ha emozionato fino a tal punto da decidere di portare avanti questo grande sogno”.
Cosa spinge uno showman come te, che di soddisfazioni in carriera ne ha avute tante, a volersi cimentare con il palco di Sanremo?
“Me lo chiedo anch’io, ogni mattina, guardandomi allo specchio. È una sfida con me stesso, è come se andassi a sfidarmi. Vincere o perdere una gara canora, non mi interessa. Mi voglio solo mettere in gioco, perché penso che questa canzone lo meriti e io vorrei provare l’emozione di cantare qualcosa che sembra scritto apposta per me”.
In fin dei conti, la musica è sempre stata la tua passione. E certi amori non si dimenticano.
“Nel 1966 ottenni il primo successo discografico con “Per ognuno c’è qualcuno”, versione italiana del successo di Dean Martin “Everybody loves somebody”. Per me cantare è la vita. Soprattutto in periodi complessi come questo. La musica è il mio canto libero, un modo per esprimere la mia personalità”.
Cinquantasei anni di carriera: qual è il tuo ricordo più bello?
“Quanto tempo ho per rispondere? Il mio esordio artistico avvenne nel lontano 1964. Nel 1972 passai alla conduzione televisiva, con un programma in diretta su Rai 1 dal titolo “Aria aperta”. Questo è senza dubbio uno dei ricordi più belli. E poi ricordo con emozione anche il momento in cui il grande Corrado mi designò in diretta come suo erede a “Il pranzo è servito”, facendo un discorso di grande apprezzamento nei miei confronti. Ero in mezzo al pubblico quel giorno. I più bei ricordi sono quelli legati alle cose inaspettate”.
Sappiamo che l’Ufficio Postale è un luogo per te familiare.
“Siete bene informati. In effetti è così. Ogni volta che vi entro, mi colpisce la straordinaria organizzazione. Ma la cosa più bella sono i sorrisi di chi è allo sportello. Una gentilezza senza eguali. Senza apparire retorico, posso dire di aver trovato lì persone che sembrano quasi di famiglia. Un po’ come sono io. Non c’è retorica nel mio pensiero: le Poste sono davvero il luogo del sorriso”.