Lecci, frassini, roverelle, corbezzoli e pini domestici: ben 1300 nuove piante per “Gli alberi del vulcano”. L’azione rientra tra le attività di gestione forestale sostenibile che l’Ente Parco nazionale del Vesuvio ha messo in campo dopo il devastante incendio che ha interessato l’area protetta nell’estate 2017 ed è realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”.
La piantumazione
Il progetto prevede la messa a dimora di 1.300 piante e sarà fondamentale per favorire e accelerare la naturale ricostituzione forestale e la prevenzione di futuri incendi. I primi alberi messi a dimora nel Parco del Vesuvio sono dei lecci ed è stata scelta proprio questa giornata, istituita da Ministero dell’Ambiente nel 2013, per ricordare che gli alberi sono fondamentali per la vita sulla Terra perché assorbono circa il 29% delle emissioni globali e si stima che una singola essenza arborea di medie dimensioni piantata in città è capace di assorbire in media tra i 10 e i 20 kg CO2 all’anno. Gli alberi inoltre servono a preservare le riserve idriche, a contrastare il dissesto idrogeologico e a favorire la vita di molte specie animali. L’intervento è realizzato attraverso la piantumazione di nuclei discontinui di vegetazione di 1.000 m2 ciascuno: delle vere e proprie isole di vegetazione, in cui saranno piantati per ognuna 72 alberi e 18 arbusti di varie specie autoctone del Parco come lecci, querce da sughero, roverelle e arbusti tipici della flora del luogo