Star di programmi comici, dal 2015 nella famiglia di RTL 102.5, amatissima sul web (un successo i suoi video nei panni di Assunta, fantasiosa segretaria del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca) e applaudita a teatro (ha portato in questi anni i suoi spettacoli sui più grandi palcoscenici dedicati alla risata), Barbara Foria quest’anno ha fatto il suo ingresso nel cast dello storico programma di Rai2 condotto da Luca Bizzarri, Paolo Kessisoglu e Mia Ceran: “Quelli che il calcio”. “Porto la voce del Sud” dice l’attrice comica napoletana a Postenews che aggiunge: “Abbiamo bisogno di ridere”. Versatile, irriverente, spontanea, si racconta con grande ironia e parla delle sue novità figlie di lavoro e riflessione. E sul rapporto con le Poste confessa: “Lettere e cartoline hanno accompagnato la mia infanzia e continuano a farlo ora nelle occasioni speciali”.
Viviamo un momento difficile, qual è il segreto per far ridere?
“Non è facile far ridere nel bel mezzo di una pandemia. Ognuno di noi però ha bisogno anche di evadere, di vivere un po’ di leggerezza. Io in un momento così triste sono felice di poter regalare un sorriso, una risata. Una risata è spesso figlia della satira e dell’ironia. Chi è sensibile e intelligente capisce che l’ironia salva la vita ma bisogna saperla cogliere. Forse anche per l’ironia ci vorrebbe un vaccino. Mi piacerebbe proporre sketch più leggeri ma in piena pandemia anche la comicità segue le sue regole. Bisogna ingegnarsi e adeguarsi al tempo: inventare nuovi personaggi come ho fatto a “Quelli che il calcio” con Mamma Angela, ‘portavoce’ dell’Esercito della Mamme Inalberate che protestano davanti a Palazzo Chigi per la chiusura delle scuole”.
Come è stato entrare a far parte del cast di “Quelli che il calcio?
“Sono entrata in punta di piedi in una nuova squadra che mi ha accolto benissimo. Per me ‘Quelli che’ è un’occasione fortunata. Questo programma mi dà la possibilità di inventare nuovi personaggi, di dare spazio alla mia creatività. È una palestra dove si sperimenta, si spazia. Gli stimoli non mancano. Un personaggio, uno sketch non arrivano all’improvviso. Dietro c’è un lavoro di scrittura, di riflessione, di osservazione. Sì, nonostante la pandemia la mia creatività non si è fermata”.
Se dico Poste a cosa pensi?
“Ai lunghi carteggi che hanno accompagnato la mia infanzia. Da piccola andavo al mare in Calabria, a Praia a Mare. Durante l’anno con il gruppo di amici conosciuti in vacanza per sentirci più vicini ci scrivevamo lunghe lettere e ci inviavamo cartoline. Oggi continuo ad inviare cartoline ogni volta che viaggio. C’è un signore di Napoli che ogni volta che mi incontra mi dice ‘dove vai vai mandami una cartolina’ e io da anni porto avanti questo “rito”. Conservo poi gelosamente quelle che ricevo. Ho una collezione. Le conservo tutte: anche quelle che mi inviavano gli zii che mandavano cartoline da qualsiasi luogo andassero…pure da Pompei”.
Oggi invii lettere o cartoline?
“Le ricevo o le invio per le occasioni speciali: come per gli auguri di Natale o per i compleanni. Niente di più bello che ricevere qualcosa che qualcuno ha scritto per noi utilizzando carta e penna”.