Poste Italiane conferma il proprio ruolo centrale nella lotta alla pandemia: l’Azienda sarà in prima linea per il supporto nella fornitura e nella somministrazione del vaccino anti-Covid. Giovedì scorso, lo stesso giorno in cui il Condirettore Generale di Poste Italiane, Giuseppe Lasco, ha annunciato la campagna per mettere a disposizione i tamponi a tutti i 130mila dipendenti del Gruppo, il Commissario all’emergenza Domenico Arcuri, in un’audizione parlamentare, ha chiarito che Poste, insieme a Eni, avrà il compito fondamentale di tracciare le singole dosi di vaccino da loro arrivo in Italia fino alla somministrazione. “Stiamo lavorando con Poste Italiane ed Eni per progettare un complesso sistema informativo per la tracciabilità del vaccino, che dovrà coincidere con l’identificazione di ogni singola dose”, ha spiegato Arcuri sottolineando che “tutti i dati confluiranno nel sistema informativo del ministero della Salute che dovrà avere contezza della storia e della geografia di ogni singola dose”. La collaborazione delle aziende, ha precisato Arcuri, è a titolo gratuito. Il progetto digitale conferma Poste come azienda di sistema a servizio del Paese e fornirà quindi dati su prenotazione, somministrazione e rendicontazione delle vaccinazioni eseguite.

La campagna di comunicazione
“Stiamo progettando anche – ha aggiunto Arcuri – una grande campagna di comunicazione, dal momento che avvertiamo una certa ritrosia da parte di una fetta di popolazione sull’opportunità di farsi somministrare il vaccino”. In ogni caso con 202 milioni di dosi prenotate, ha aggiunto Arcuri, “a cavallo di secondo e terzo trimestre 2021 saremmo in grado di vaccinare tutti gli italiani che lo vorranno, senza differenze tra i territori, e averne scorte di alcune decine di milioni per eventuali richiami negli anni successivi”. In campo ci saranno pediatri, medici di base e farmacisti. Poste sarà al loro fianco.